martedì 16 ottobre 2007

ROCKALL: cosa non si fa per il petrolio...

Quello che vedete nella foto è Rockall, uno scoglio di granito della larghezza di 27 metri e dell'altezza di 23 che affiora in pieno Oceano Atlantico a 368 km dalle coste della Scozia e a 424 km da quelle dell'Irlanda. Un insignificante scoglio in balia delle onde dell'Oceano (che spesso lo sommergono durante le tempeste) che sta scatenando un caso politico tra quattro nazioni (Gran Bretagna, Irlanda, Islanda e Danimarca) per contendersi il possesso dell'isolotto (Rockall in lingua gaelico antico significa "roccia che ruggisce"). Perchè direte voi questa disputa? Ebbene, i fondali attorno all'isolotto nascondono grandi giacimenti di petrolio e gas metano! Ecco perchè tutti ne rivendicano la sovranità!!! Infatti, in base alle nuove norme delle Nazioni Unite fino al 2009 un Paese può rivendicare il sottosuolo marino in un raggio di 500 km attorno ai suoi possedimenti marittimi, purchè non vi siano dispute con altri paesi. Però in questo caso la dispusta esiste: da decenni Gran Bretagna ed Irlanda rivendicano la sovranità sullo scoglio, alle quali si sono poi aggiunte anche l'Islanda e la Danimarca (quest'ultima sostiene che lo scoglio faccia parte dell'arcipelago danese delle Isole Faroe!). Ora i quattro Stati hanno aperto una trattativa con l'obiettivo di reclamare congiuntamente presso l'ONU il possesso di Rockall e pretendere una porzione del sottosuolo marino per ciascuno. Se il negoziato fallisse scoppierebbe una guerra diplomatica... Già qualcosa di strano successe in passato: nel 1955 la Gran Bretagna mandò sull'isolotto due elicotteri Royal Marines per piantare la Union Jack; nel 1984 un soldato irlandese si impiantò nell'isolotto ma morì affogato; nel 1985 un commando britannico vi trascorse una settimana! Cosa non si fa per il petrolio...

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