Ed ecco qua una notizia di geografia:
entro la fine dell’anno la GROENLANDIA potrebbe diventare (ma il condizionale lo potremmo anche togliere) uno Stato!
Si tratta della più grande isola al mondo: ben 2.175.600 kmq (7 volte l’Italia…), con appena 57.000 abitanti (l’84% della sua superficie è infatti perennemente coperta di ghiacci, con clima inospitale), politicamente appartenente alla Danimarca di cui costituisce una contea autonoma con capoluogo Godthab. I danesi arrivarono nell’isola all’inizio del 18° secolo, quando il missionario Hans Egede fondò la prima colonia danese; poi, dall’indipendenza danese e fino a poco dopo la fine della seconda guerra mondiale
la Groenlandia è stata colonia danese; infine, nel 1979 è stata approvata dal Parlamento danese una legge che dava all’isola piena autonomia legislativa ed amministrativa dalla Danimarca.
Ora però qualcosa è cambiato, ci si è spinti più in là: martedì 06 maggio 2008, infatti, è stato firmato un trattato tra il premier conservatore danese Anders Fogh Rasmussen ed il governatore-premier socialdemocratico groenlandese Hans Enoken, il quale prevede un’indipendenza a tappe della grande isola: a fine anno si terrà un referendum in tutti i territori del regno danese, per il quale la vittoria del sì è quasi scontata (sia in Groenlandia che in Danimarca). A
quel punto la GROENLANDIA sarà un vero e proprio Stato indipendente: non godrà più delle sovvenzioni danesi (ogni anno l’isola gode di fondi speciali del bilancio reale per tre miliardi di corone danesi, ovvero 400.000 euro, corrispondenti a circa 7.000 euro per ognuno dei 57.000 abitanti dell’isola). Ma questo non sarà un problema per il nuovo Stato, viste le ingenti risorse dell’isola: soprattutto petrolio (ne sono stati trovati giacimenti anche recentemente nello Stretto di Davis e lo scioglimento recente dei ghiacci potrebbe rivelarne altri…), ma anche tante altre materie prime (criolite, carbone, grafite, piombo e zinco). Ma l’economia si basa anche sulle 170.000 tonnellate annue di pesce (soprattutto gamberi e halibut), nonché sul commercio di pelle di foca e sul turismo. La capitale del nuovo Stato sarà Nuuk, circa 15.000 abitanti, posta lungo la costa sud-occidentale dell’isola.
Quindi mire indipendentiste alle porte per
la Groenlandia (
http://www.greenland.com), che da una parte possono essere viste positivamente per l’orgoglio delle popolazioni locali (che parlano una lingua simile all’inuit, quella parlata in molte zone del Canada e dell’Alaska) che poco hanno da condividere con la popolazione danese (stile di vita, lingua, razza, usanze, ecc…), ma che allo stesso tempo possono essere viste con un occhio più critico e non così positivo, considerando che proprio
la Danimarca attualmente rifornisce
la Groenlandia di vari prodotti di prima necessità impossibile da reperire nell’isola (frutta, verdura, cibo, medicine, ecc…) e che mancano ancora giovani qualificati in grado di costruire la futura classe dirigente groenlandese (dopo l’indipendenza, alla Danimarca spetterà temporaneamente solo la politica estera, come fece l’Irlanda quando si staccò dal Regno Unito).
Insomma, un altro pezzo di geografia sta per essere riscritto: saranno davvero pronti gli Eschimesi ad autogestirsi in tutto? Certo, per il suo sostentamento la Groenlandia sarà costretta a vendere care le sue preziose materie prime, considerando anche come queste cominciano a scarseggiare nel resto del mondo…
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