domenica 29 settembre 2013
Dal 2 all'11 novembre 2013 si terranno i "Giorni della Ricerca 2013", appuntamento organizzato dall'AIRC (Associazione Italiana Ricerca sul Cancro, http://www.airc.it) che ogni anno vede vari incontri nelle università e nelle scuole italiane che si conclude, come sempre, con l'incontro presso il Quirinale col Presidente della Repubblica il quale riceverà i ricercatori sul cancro: l'iniziativa quest'anno avrà come tema principale il nuovo paesaggio del cancro delineato grazie alla più recenti scoperte della genomica. Ad oggi sono state scoperte quasi 300.000 mutazioni nel cancro, ma solo poco più di 100 sono in grado di scatenare la crescita incontrollata delle cellule in cui risiedono (così come spiega un articolo sul numero di ottobre 2013 di "Fondamentale", la rivista d'informazione dell'AIRC). Si crive nell'articolo: "Grazie a queste scoperte i ricercatori hanno compilato una sorta di dizionario del linguaggio cancro, un manuale di istruzioni che permette di leggere con più semplicità e tempestività la malattia. Ma non basta conoscere la sequenza lineare del DNA: è indispensabile sapere che forma assume nelle sue tre dimensioni, e quali geni, mutati e non, vengono a contatto tra loro. Proseguendo lungo questa strada, si potrà migliorare la diagnosi, per riuscire ad intercettare precocemente i segnali rilasciati dalle cellule tumorali; la terapia, per capire se il farmaco può davvero sconfiggere il tumore; la prognosi, per prevedere gli eventuali sviluppi della malattia". È proprio tutto ciò, questo paesaggio del cancro, che sarà al centro dei "Giorni della Ricerca 2013" (gli incontri si svolgeranno quest'anno presso le Università degli studi di Bologna, Padova, Chieti-Pecara e Catania, coinvolgendo studenti non solo delle facoltà di medicina e biologia, ma anche di biofisica, chimica, biotecnologia ed ingegneria, che hanno sempre più importanza nello studio del cancro).
La ricerca è quindi fondamentale, anche nel campo del cancro. La ricerca scientifica, in particolare, sta producendo scoperte in serie: dagli inizi delle pubblicazioni delle riviste scientifiche ad oggi si è arrivati all'incredibile cifra di 50 milioni di singoli lavori di ricerca o comunicazioni (i primi furono pubblicati nel 1665 sulla rivista francese "Journal des Scavans"). Oggi nessun scienziato riesce più a seguire tutte le riviste pubblicate nella sua disciplina, tanto che ci sono sul mercato ben 26.000 titoli di riviste (trimestrali, bimestrali, mensili, quindicinali e settimanali). Proprio per questo c'è oggi un filone della ricerca dedicato alla messa a punto di sistemi informatici esperti per eseguire ricerche bibliografiche in maniera più efficiente e rapida (oggi i principlai istituti al mondo che producono indicatori aggiornati della qualità della produzione scientifica sono l'Institute for Scientific Information Thomson Reuters, Scopus e Scimago).
La ricerca scientifica è la base di un paese democratico, perchè è alla base del suo sviluppo economico, con tutti i risvolti sociali conseguenti: come possono i governi del nostro paese continuare a non investire in ricerca ed, anzi, addirittura a tagliare fondi alla ricerca?
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