martedì 27 ottobre 2015
Lo Svalbard Global Seed Vault (in italiano "Deposito globale di sementi delle Svalbard") ha la funzione di fornire una rete di sicurezza contro la perdita botanica accidentale del "patrimonio genetico tradizionale" delle sementi. È localizzato vicino alla cittadina di Longyearbyen, nell'isola norvegese di Spitsbergen, nel remoto arcipelago artico delle isole Svalbard a circa 1200 km dalPolo Nord. Il centro si compone di tre sale, di 27 metri di lunghezza, 10 di larghezza e 6 di altezza. Le chiusure hanno porte di acciaio di notevole spessore, e la struttura è costruita in calcestruzzo in modo da resistere ad una eventuale guerra nucleare o ad un incidente aereo... La banca dei semi è costruita 120 metri dentro una montagna di roccia arenaria nella isola Spitsbergen delle Svalbard. La banca utilizza vari sistemi di sicurezza per impedire accessi non autorizzati. I semi sono confezionati in speciali pacchetti di quattro strati e sigillati termicamente per escludere l'umidità. L'impianto è gestito dal Nordic Genetic Resource Center, anche se non esiste personale permanente in loco. L'isola Spitsbergen è stata considerata ideale in quanto esente da attività tettonica e per la presenza del suo permafrost che è ritenuto di aiuto alla protezione dei semi. La localizzazione, 130 metri sopra il livello del mare, assicura che il sito rimanga all'asciutto anche nel caso di scioglimento dei ghiacci artici. Per approfondimenti https://it.wikipedia.org/wiki/Svalbard_Global_Seed_Vault.
Ebbene, per la prima volta dalla sua nascita, questo Deposito potrebbe fornire i suoi primi semi ad un Paese in difficoltà: si tratta della Siria, Paese in guerra da anni, dove è stata sfiorata pochi giorni fa da pesanti bombardamenti la sede di Aleppo dell'Icarda (International Center for Agricultural Research in Dry Areas, http://www.icarda.org/), una banca dei semi molto più piccola di quella norvegese ma importantissima perché specializzata nelle semenze resistenti al caldo. Inoltre, la succursale di Beirut dell'Icarda (creata nel 2012 proprio per fronteggiare l'emergenza della guerra in Siria) ha chiesto al deposito norvegese l'invio di 130 pacchi con 116 mila campioni (soprattutto di frumento, orzo e legumi), che serviranno all'agricoltura siriana messa in ginocchio da guerra e siccità.
All'epoca della realizzazione del Deposito forse in pochi pensavano che prima o poi sarebbe servito: e invece è probabilmente servito ben prima del previsto...
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento