martedì 17 novembre 2015
Timbuctù è un'antica città del Mali (nell'Africa sahariana), considerata la capitale di uno dei veri quattro sultanati.Grazie alle sue caratteristiche è stata dichiarata Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO ed è stata proposta come una delle sette meraviglie moderne. Città di origine Tuareg o Songhai, Timbutku raggiunse il massimo del suo splendore tra il 1300 e il 1500, quando fu un importante polo culturale e commerciale del mondo arabo e così ricca d'oro da essere considerata una sorta di Eldorado del tempo. Per approfondimenti https://it.wikipedia.org/wiki/Timbuct%C3%B9.
Oggi tra Mali e Germania è in corso una forte cooperazione per il restauro e la digitalizzazione di ben 377.491 antichi manoscritti provenienti soprattutto dall'Africa subtropicale e mediterranea, che fino al 2012 erano conservati nella biblioteca Mamma-Haidara di Timbuktu e che poi furono trasferiti a Bamako (capitale del Mali) in seguito alle azioni terroristiche degli islamisti. I manoscritti sono stati trasportati in 2.400 casse d'alluminio fino al nuovo Archivio dei manoscritti di Bamako, un grande centro di ricerca e di restauro di antichi documenti. Come mai c'erano così tanti manoscritti antichi a Timbuktu? Sta emergendo che già nell'XI secolo d.C. era un'importante capitale commerciale: alcuni documenti attestano che i commerci tra l'Asia e la Spagna passavano da Timbuktu. Intorno al 1000 la città era un importantissimo centro di ricerca e di cultura: tra i manoscritti sono stati trovati molti trattati di medicina, astronomia, matematica, ottica e biologia. Oltre a manoscritti di religione, diritto, salute, diritti umani. Insomma, un grande polo culturale.
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