venerdì 26 gennaio 2007

Anche i big industriali USA diventano ECOLOGISTI!

Dieci colossi industriali americani si sono alleati con le più note associazioni ambientaliste per creare US Climate Action Partnership, ovvero una lobby che si impegni affinchè anche gli USA aderiscano al Trattato di Kyoto e riducano le emissioni in atmosferra dei famigerati ga-serra. Si sono mossi non solo i colossi industriale recenti ma anche quelli più antichi (e notoriamente più conservatori, quindi vicini ai repubblicani e meno ambientalisti): tra questi troviamo Alcoa (il più grande produttore mondiale di alluminio), General Electric (colosso delle centrali elettriche e dei turboreattori), Pacific Gas & Electricity e Duke Energy (due produttori di energia elettrica) e Lehman Brothers (grossa banca d'affari). Stanno premendo perchè Bush si impegni a varare dei limiti obbligatori per limitare l'emissione in atmosfera di anidride carbonica (di almeno il 30% entro 15 anni). Da un pò di tempo si è mossa per conto proprio la società automobilistica Toyota, che ha sviluppato l'auto ibrida (con un motore misto a combustione ed energia elettrica che dimezza i consumi e di conseguenza le emissioni): quest'anno la Toyota venderà ben 250.000 modelli della Prius ibrida e, da quando questo modello è stato introdotto, il valore della Toyota quotato in Borsa è cresciuto di ben il 47%. Grazie a questi studi, alle tecnologie innovative e all'ottenimento di consumi più contenuti rispetto ad altre marche, quest'anno la Toyota supererà la General Motors diventando così la più grossa casa automobilistica del mondo. Quindi la lotta all'inquinamento potrebbe diventare anche un business.... Tante altre società si stanno già impegnando per l'ambiente: Nokia, Ericsson e Motorola ritiraro gratuitamente dai consumatori computer, telefonini ed altri prodotti elettronici per riciclarli ed evitare così la dispersione delle scorie tossiche nell'ambiente. La Philips e la Matsushita puntano su prodotti che abbattono i consumi energetici. La Shell sta investendo nelle energie solare ed eolica. La catena di ipermercati Wal-Mart (il più grande gruppo mondiale della distribuzione) priviligerà la vendita di prodotti non inquinanti e riciclabili. La Mark&Spencer (altro grande gruppo di distribuzione) cercherà di rifornirsi di prodotti derivanti dalla zona (anzichè dalla Cina) per diminuire l'inquinamento prodotto dal traposrto delle merci. La multinazionale anglo-olandese Unilever (numero uno mondiale del settore agro-alimentare) investe nel Terzo Mondo per diffondere l'agricoltura biologica e le coltivazioni che riducono i danni alla biosfera. Certo rimane sempre il probelma di India e Cina, che ormai rappresentano e inquinano come metà Terra: bisogna risolvere l'impatto energetico dell'area ormai denominata Cindia. Di questo se ne parlerà al World Economic Forum, in corso a Davos (Svizzera) al quale partecipano paesi di tutto il mondo. Vedremo... Fonte http:www.repubblica.it

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