mercoledì 7 febbraio 2007

CARBURANTI VERDI? Sì, ma ora ci sono le controindicazioni...

E' notizia di questi giorni che la Cina, pur ribadendo il suo no al protocollo di Kyoto, sta lanciando per la prima volta un programma nazionale per la riduzione delle emissioni in atmosfera di anidride carbonica e per la lotta al surriscaldamento terrestre (ricordiamo che tra 4 anni la Cina sarà il primo produttore mondiale di CO2, superando gli Stati Uniti). Per questo, ha deciso di lanciare i cosiddetti "carburanti verdi": si tratta di etanolo e biodiesel (di cui la Cina entro il 2100 sarà il 3° produttore mondiale) che sono già utilizzati in alcuni paesi asiatici in quanto molto meno inquinanti dei normali idrocarburi (gasolio, benzina, ecc...). Sorge però ora il problema inverso. I cosiddetti "carburanti verdi" si ricavano generalmente da grano, granoturco, soia e palma da olio (i cui prezzi sono già aumentati notevolmente), e questo richiede una nuova e grande quantità di terreni arabili (almeno il triplo di quelli attuali) dove poter coltivare queste piante. I terreni arabili scarseggiano per l'incombenza di edilizia e nuove industrie e, per trovarli, è in atto un'operazione selvaggia di deforestamento in molti paese asiatici, con distruzione di foreste vergini e prosciugamento di terreni paludosi. Le controindicazioni sono che il disboscamento contribuisce ad una diminuzione di ossigeno nell'aria, mentre gli estesi incendi utilizzati per disboscare ed eliminare le torbiere contribuiscono non poco ad immettere nuova CO2 in atmosfera! Alcuni esempi? L'Indonesia è divenuta, in seguito a questi incendi, il 3° produttore mondiale di CO2 (dopo USA e Cina) pur non essendo molto industrializzata; il Borneo (la 2° isola più grande al mondo ed una delle più grandi riserve naturali per le sue foreste pluviali) ha visto dimezzare in pochi anni la sua vegetazione e gli incendi hanno ricoperto l'isola di una densa coltre di fumo! Insomma, attuando una simile politica, le forme alternative di carburante rischiano di essere più dannose per l'ambiente di quelle tradizionali. La strada è quella giusta, sbagliata è invece la politica con cui vengono attuate queste decisioni....

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