giovedì 10 maggio 2007

"Isole di calore": ecco le città arroventate....

Si tratta di un fenomeno che si è molto amplificato negli ultimi anni a causa della continua espansione e dello sviluppo delle nostre grandi città, fatto sta che le temperature nelle aree urbane sono sensibilmente superiori rispetto alle vicine aree rurali, anche di 4-5°C: il fenomeno lo si può riscontrare sia in inverno che in estate. Ormai la metà della popolazione mondiale e i 3/4 di quella dei paesi sviluppati vive nelle città, ma molti ancora non si rendono conto di questo famigerato fenomeno denominato "isola di calore". Molti i fattori responsabili di queste temperature più elevate rispetto alle vicine aree rurali o periferiche:
1) per gli edifici si continuano ad utilizzare materiali che assorbono in gran quantità i raggi solari: le pareti degli edifici esposte al sole e l'asfalto delle strade possono raggiungere durant el'estate temperature anche superiori ai 90°C (!);
2) nelle vie cittadine si verifica il cosiddetto "effetto canyon": i raggi solari vengono riflessi da un edificio all'altro rimanendo così intrappolati a lungo tra le facciate e nelle strade;
3) la progressiva scomparsa della vegetazione dalle città annulla l'effetto dell'evapotraspirazione delle piante: infatti, per attivare il processo di fotosintesi clorofilliana, le foglie delle piante assorbono parte dell'energia solare (altrimenti restante in zona);
4) l'immissione sempre maggiore nell'atmosfera cittadina di calore da parte degli impianti industriali, dei riscaldamenti e dei condizionatori delle abitazioni, dei mezzi di trasporto, ecc...;
5) i processi metabolici degli abitanti (umani e non) comportano un'aggiunta di energia di 10-20 watt per mq (!).
Proprio per tutte queste motivazioni, basterebbero dei piccoli accorgimenti per poter ridurre almeno in parte il costante aumento termico delle città: ad esempio la realizzazione di giardini pensili sui tetti degli edifici, oppure attuare le cosiddette "pareti verdi" (pareti degli edifici ricoperte in parte da vegetazione che farebbero aumentare la temperatura invernale della parete di 5°C e la farebbero calare anche di 30°C in estate, nonchè ridurrebbe fino al 38% la dispersione di calore dell'edificio), oppure ancora utilizzare colori molto chiari per le pareti degli edifici anzichè scuri (il colore chiaro assorbe molto meno la luce solare: ciò permetterebbe alla temperatura della parete di scendere anche di 6°C con un risparmio energetico per l'edificio fino al 9%). Basterebbe anche aumentare le aree verdi (gli appartamenti nei pressi di queste avrebbero un consumo medio di energia inferiore del 10%, data la loro minore necessità di climatizzazione). Basterebbe insomma una più attenta pianificazione degli spazi urbani da parte delle autorità comunali, ricorrendo magari alla bioedilizia o alle tecnologie ormai avanzate in fatto di isolamento termico degli edifici: basterebbe soltanto inserire nel Regolamento Edilizio Comunale alcuni degli accorgimenti sopra descritti da applicare agli edifici. Basterebbe, basterebbe, basterebbe, bla bla bla...

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