domenica 30 settembre 2007

Diga della Tre Gole (Cina): è stata un errore?

Stiamo parlando di una delle più grandi costruzioni umane della Terra: è la "Diga delle Tre Gole", realizzata in Cina sul corso del fiume Yangze. Lunga 2.390 metri e alta 185 metri, la sua costruzione iniziò nel 1994 ed è costata (finora) ben 22 miliardi di dollari (l'opera sarà ultimata nel 2009): le turbine entrate in funzione costituiscono oggi la più grande centrale idroelettrica del mondo. Pensate che la diga ha comportato la formazione di un bacino idrico immenso: ha una lunghezza di circa 600 km (come metà Italia!), un'estensione di ben 10.000 kmq ed una capacità di 22 miliardi di mc d'acqua, un vero e proprio mare!! Diciamo pure che è sempre stata il fiore all'occhiello del potere cinese, un simbolo del progresso nella Repubblica Popolare Cinese: durante la sua costruzione molte furono però le polemiche sorte da persone ed organi ambientali contrari alla faraonica opera. La costruzione della digfa fu pensata per soddisfare due esisgenze: innanzitutto per regolare il corso del grande fiume Yangze (uno dei più importanti della Cina), utilizzato per l'irrigazione delle campagne che lo circondano, per l'alimentazione idrica delle grandi città che sorgono sulle sue rive e per il trasporto navale possibile per una buona parte del suo corso fino alla foce nei pressi di Shangai e di altri importanti porti marittimi; eppoi per la realizzazione di una grande centrale idroelettrica per generare energia "pulita", visto che per il resto l'energia del paese viene prodotta da centrali a carbone. Ora però anche le autorità cominciano a fare dietrofront (ad opera conclusa...) affermando che la diga rappresenta "un rischio per la sicurezza nazionale": l'allarme è stato lanciato dagli esperti ma è stato ripreso anche dal Governo Cinese e ufficialmente comunicato da tutti i mass media. L'genzia di stampa governativa Xinhua (Nuova Cina) ha comunicato che: "Se non vengono prese misure preventive, quest'opera potrebbe provocare una catastrofe". L'allarme è stato confermato anche da Wang Xiaofeng, il direttore del Comitato per il progetto della diga presso il Consiglio di Stato (ovvero l'autority governativa che ha l'ultima parola sulla gestione della diga, del suo bacino e della centrale idroelettrica), il quale ha confermato che: "Non possiamo abbassare la guardia, guai se non siamo vigilanti sui problemi di sicurezza e i pericoli ambientali creati da quest'opera". E in effetti i problemi che si stanno presentando (e all'inizio ampiamente temuti dai critici...) sono numerosi e imponenti: frane, erosione delle rive e delle colline circostanti e peggioramento dell'inquinamento. Ricordiamo che la realizzazione della diga (e del suo bacino) ha comportato l'evacuazione (anche con la deportazione!) di oltre un milione di abitanti dai villaggi che man mano venivano sommersi dalle acque del bacino, nonchè la scomparsa di siti archeologici di notevole valore storico! La formazione del bacino ha comportato anche un cambiamento del microclima della zona: l'intera zona è quasi costantemente avvolta dalla nebbia provocata dall'umidità creata dall'immenso bacino!!! L'erosione delle rive e delle colline circostanti da parte dell'acqua del bacino sta provocando continue frane e smottamenti, con morti e danni notevoli. Inoltre, lungo il bacino si è notevolmente sviluppata l'attività industriale, con conseguente aumento dell'inquinamento atmosferico. In più, a monte della diga c'è la città di Chongqing, la più grande della Cina con oltre 30 milioni di abitanti (!), che riserva sul fiume Yangze i liquami fognari e degli scarichi delle sue industrie!! Affiorano addirittura dei dubbi sulla capacità di tenuta della diga in caso di calamità naturali, come i tifoni estivi o i terremoti: il suo crollo causerebbe un disastro senza precedenti! Qunidi sono molti i pericoli che stanno confermando i dubbi iniziali: però intanto 22 miliardi di dollari sono stati sperperati (finora...) mentre circa 300 milioni di cinesi sono ancora senza acqua potabile e chi vive nella campagne vive ancora nella miseria più estrema...

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