martedì 16 ottobre 2007
Il paleoclimatologo William Ruddiman sostiene che "l'uomo influisce sul clima terrestre immettendo anidride carbonica da ben prima della rivoluzione industriale". Lo racconta meglio nel suo libero "L'aratro, la peste, il petrolio. L'uomo e il clima", uscito ieri nelle librerie italine ed edito da Università Bocconi Editore. Secondo le teorie riconosciute dalla comunità scientifica, le quantità di metano e anidride carboncia nell'atmosfera negli ulimi 10.000 anni sarebbero dovute scendere fino all'inizio dell'era industriale, ed invece le tracce lasciate in alcune carote di ghiaccio estratte nell'Antartide dimostrano che 5.000 anni fa il metano in atmosfera salì senza una ragione apparente: Ruddiman comincia così la sua investigazione scientifica e scopre che proprio 5.000 anni fa cominciò la messa a coltura risicola di ampie porzioni delle pianure del Sud-Est Asiatico: proprio sotto lo strato d'acqua necessario a coltivare il riso marciscono erbe di vario genere che durante la decomposizione rilasciano metano. Quindi i cosiddetti gas-serra aumentarono anche prima dell'era industriale: ma questo studio non vuole discolpare l'uomo dall'attuale cambiamento climatico ed infatti dimostra che proprio dall'era industriale, in appena 200 anni, l'uomo con le sue attività ha innalzato i livelli di metano di ben 4 volte rispetto a quelli degli 8.000 anni precedenti e di 2,5 volte quello dell'anidride carbonica! Quindi i gas-serra sono sempre esistiti e sempre hanno subito variazioni (positive e negative), ma mai hanno subito un aumento come quello dovuto allo sviluppo industriale. Tuttavia, a causa del ritardo con cui il clima reagisce all'incremento dei gas serra, l'aumento di temperatura media terrestre è stato finora solo di 0.6°C: il 50% dell'effetto dei gas già immessi in atmosfera si menifesterà nei prossimi 50 anni! Intanto leggetevi il libro...
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