domenica 11 novembre 2007
Si tratta della prima mappa terrestre che rende visibili le anomalie magnetiche del nostro pianeta, ovvero una mappa elaborata sullo studio di una miriade di informazioni raccolte per anni e contenute negli archivi di monitoraggio di tutto il mondo che ora diventano, per la prima volta, accessibili al pubblico. La realizzazione di questa mappa è stata possibile grazie al lavoro effettuato da un team di ricerca internazionale, lo IAGA (International Association of Geomagnetism and Aeronomy), e al monitoraggio di un satellite costruito da russi e tedeschi che è stato in orbita per 5 anni a partire dal 2001: i dati sono stati raccolti attraverso il National Geophysical Data Center. La nuova mappa verrà utilizzata per vari scopi: oltre a studiare i magnetismi, si potrà misurare con precisione lo spessore dei vari strati che compongono la crosta terrestre fino ad una profondità di ben 400 km (mai successo nella scienza prima d'ora) permettendo così di individuare le aree con maggior presenza di minerali, capire il tipo di risorse che contengono, analizzare le falde acquifere del sottosuolo, con risvolti positivi per lo studio delle aree sismiche o a rischio di maremoti. La mappa, chiamata WDMAN (World Digital Magnetic Anomaly Pap) è stata messa a disposizione dalla Commissione per la mappatura geologica della Terra. Come vedete nella foto, la mappa risulta a colori: il rosso e i toni caldi indicano alte anomalie, mentre i colori freddi indicano problematiche di lieve entità. Si studierà così il magnetismo terrestre anche per quanto riguarda la salute dell'uomo: infatti, oltre il 70% delle patologie umane sono aggravate o determinate da perturbazioni del magnetismo terrestre insieme ad altri fattori ambientali (tali anomalie determinano infatti le cosiddette "zone di stress tellurico" causando quelle che sono chiamate "geopatie", le quali comprendono una lunga serie di disfunzioni come l'emicrania, la stanchezza cronica, alterazioni della funzionalità degli organi colpiti, il sistema immunitario, patologie croniche e degerative). Quindi sono davvero tanti i risvolti positivi derivanti dalla redazione di questa mappa, della quale si è già al lavoro per la sua seconda edizione...
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