domenica 3 febbraio 2013

Conosciamo la DISABILITA'

"La disabilità è la condizione personale di chi, in seguito ad una o più menomazioni, ha una ridotta capacità d'interazione con l'ambiente sociale rispetto a ciò che è considerata la norma, pertanto è meno autonomo nello svolgere le attività quotidiane e spesso in condizioni di svantaggio nel partecipare alla vita sociale. Il mondo della disabilità negli ultimi quarant'anni ha vissuto profonde trasformazioni e,a partire dagli anni '70, ha preso corpo un'azione di rinnovamento dei servizi e degli interventi a favore del disabile. Questa fase di mutamenti coincide con l'inizio di un progressivo decentramento delle competenze, che dallo Stato sono passate alle Regioni. Tanto che il cosiddetto processo d'inserimento dei portatori di handicap, oggetto delle politiche sociali di quegli anni è andato via via affinandosi, sino a diventare, oggi, un processo d'integrazione. Inoltre, tra i due termini inclusione sociale ed integrazione sociale va fatta un'importante distinzione:l’inclusione sociale può essere definita come la situazione in cui in riferimento ad una serie di aspetti multidimensionali, che permettono agli individui di vivere secondo i propri valori, le proprie scelte, di migliorare le proprie condizioni e rendono le disparità tra le persone e i gruppi socialmente accettabili. Con il termine integrazione sociale, si intende, invece, qualcosa di più profondo, come l’inserimento delle diverse identità in un unico contesto all’interno del quale non sia presente alcuna discriminazione. L’integrazione è intesa come il processo attraverso il quale il sistema acquista e soprattutto conserva un’unità strutturale e funzionale, quindi va concepita in termini di mantenimento dell’equilibrio interno del sistema attraverso processi di cooperazione sociale e di coordinamento tra i ruoli e le istituzioni. Quello di disabilità non è un concetto universale, ma molto spesso la sua definizione è legata al ricercatore e/o al tipo di ricerca che si sta effettuando. Non esiste attualmente, a livello internazionale, un'univoca definizione del termine, anche se il concetto di disabilità è stato dibattuto in occasione della Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità, redigendo un documento finale approvato dall'Assemblea generale il 25 agosto 2006". Maggiori informazioni sul sito http://it.wikipedia.org/wiki/Disabilit%C3%A0. Scrivo questo perchè apprendo una notizia da un articolo di Antonella Barina nel suo spazio Solidarietà dell'inserto “Il Venerdì” del quotidiano la Repubblica del 1° febbraio 2013, relativa al progetto “Diverso da chi? Per una nuova cultura del rispetto”. Si tratta di un progetto dell'Associazione culturale Controscena pensato per gli studenti delle scuole italiane tra i 7 e i 17 anni di età per informarli e renderli consapevoli sui diritti dei disabili. L'obiettivo è modificare la percezione della disabilità, aiutando i ragazzi a capirne i problemi ma anche la ricchezza, a lavorare sugli stereotipi, a conoscere le proprie paure inconsce: serve anche a combattere il bullismo che ancora è troppo diffuso, non solo nelle scuole ma anche in altri punti di incontro dei ragazzi come la palestra, la piscina, il campetto di calcio. Questo progetto prevede una serie di DVD (studiati per fasce d'età) per la proiezione di 15 corti incentrati su varie forme di disabilità come la cecità, la sordità, l'autismo, i problemi motori e mentali: ogni scuola può richiederli al sito http://www.diversodachi.it, e assieme ai DVD c'è anche una guida didattica per gli insegnanti (scaricabile dal sito di cui sopra) per far seguire alla proiezione dei corti delle discussioni in classe sul tema con esercizi, disegni e approfondimenti. Tutto questo sarà gratis: il progetto sarò finanziato dal Comune di Milano e dalla Regione Lombardia. C'è un altro porgetto (ma questo a pagamento) del gruppo milanese “Quelli di Grock” (http://www.quellidigrock.it) che prevede (ma solo per le scuole lombarde) l'organizzazione di laboratori teatrali che integrano i film aiutando i bambini a calarsi nei panni dei disabili e scoprire nuovi modi per stare insieme.
Devo dire che si tratta di due gran belle iniziative, anche queste rientrabili nel campo dell'educazione civica: prima di tutto il rispetto degli altri e creare una società uguale per tutti, nella quale tutti hanno uguali diritti. Chiedo quindi personalmente al ministro dell'Istruzione di prendere in considerazione questo tipo di iniziative per farne una a livello nazionale, un progetto simile che rientri in tutte le scuole italiane, a conferma dei princìpi che indicavo nel mio post precedente dedicato allo studio della mafia nelle scuole.

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