martedì 16 gennaio 2007
E' un'idea che arriva dalla Gran Bretagna e, anzi, è più di un'idea visto che è in progetto la realizzazione di uno stabilimento a Peterhead, in Scozia, che convertirà il gas naturale dei giacimenti del Mare del Nord in idrogeno mentre la CO2 (anidride carbonica) prodotta dagli stabilimenti verrà immagazzinata nel sottosuolo a centinaia di metri di profondità proprio dove vengono estratti gas e petrolio (vedi schema): ciò contribuirà a far diminuire fino al 90% le emissioni in atmosfera dei gas serra provenienti dalla produzione di energia elettrica da combustibili fossili (carbone, petrolio, gas, ecc...). Sarà il primo esempio al mondo di generazione di energia elettrica dall'idrogeno (pulita), con una produzione di 475 MW di elettricità a basso tenore di carbonio in grado di soddisfare le esigenze di ben 750.000 persone! Qualcosa si muove anche qui in Italia: l'Istituto di Geofisica e Vulcanologia ha annunciato la realizzazione a Ribolla (in Toscana) di un impianto simile (il primo nel nostro paese), impiegando (se arriva la liberatoria comunitaria) i 150.000.000 di euro di fondi stanziati per la ricerca sul sistema elettrico. Dall'Enel è arrivato anche un progetto di "ossicombustione", ovvero una tecnica che immette ossigeno puro nelle centrali termoelettriche a carbone in modo che l'anidride carbonica di scarto contenuta nei fumi sia più facile da stoccare. Spazio alla tecnologia ragazzi, il tempo stringe.... Fonte http://www.repubblica.it
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