martedì 27 febbraio 2007

Missione scientifica ai Poli per studiare il cambiamento climatico

E' stata presentata ufficialmente a Londra la IPY, ovvero "International Polar Year" (letteralmente "Anno polare internazionale"), una spedizione che durerà due anni e riguarderà sia Artico che Antartico per effettuare delle indagini indispensabili allo studio del cambiamento climatico. Era già state tre le spedizioni del genere negli scorsi decenni: nel 1882-1883, nel 1932-1933 e, l'ultima, nel 1957-1958. Ora la nuova spedizione si avvarrà di strumentazioni altamente tecnologiche, impensabili per le precedenti spedizioni. Sono sei gli obiettivi principali della spedizione:
1) determinare lo stato attuale dell'ambiente ai Poli;
2) quantificare i cambiamenti climatici passati e presenti, migliorando le previsioni su quelli futuri;
3) comprendere meglio i legami tra le condizioni climatiche dei Poli e quelle del resto del Pianeta;
4) indagare le ultime frontiere della scienza nelle due regioni polari;
5) approfondire l'osservazione della crosta terrestre e dello spazio dai Poli;
6) esplorare gli aspetti culturali, sociali e storici delle popolazioni che abitano ai circoli polari.
La spedizione inizierà nel marzo 2007 e terminerà nel marzo 2009, coinvolgendo migliaia di scienziati di tutte le scienze: 18 mesi saranno dedicati all'Artico e 18 mesi all'Antartico. Due le stazioni coinvolte nell'Artico, ovvero la franco-tedesca Arctic Research Base Koldewey e la russa Samilov Station: vi sarà attuato anche il progetto "Tara", ovvero una spedizione su una goletta che solcherà il mare ad est del Polo Nord per verificare i mutamenti climatici. Cinque invece le stazioni coinvolte nell'Antartico, di cui due (la tedesca Neumayer e l'americana Mc Murdo) sono aperte tutto l'anno: 10.000 scienziati coinvolti in 220 progetti con oltre 50 partecipanti da più di 60 paesi, per un esborso di 15 miliardi di dollari in ricerche! Si tratterà di operazioni svolte in condizioni al limite per la sopravvivenza umana, ma che si rileveranno utilissime per studiare e comprendere meglio il cambiamnento climatico in atto sulla Terra e per poter successivamente studiarne l'evoluzione. A tra due anni....

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