martedì 20 marzo 2007

Rigassificatori: è questo il metodo per risolvere la nostra dipendenza dalle fonti combustibili?

Se ne fa un gran parlare di questi rigassificatori, come se il gas naturale fosse l'unica fonte di energia possibile utilizzabile. Siamo costretti ad importarlo dall'estero e, per non rinuciarvi, si cercano tutte le strade possibili tranne quella di puntare sulle energie rinnovabili (che sfrutterebbero risorse pulite come sole e vento che in Italia non mancano affatto...)! Finora l'unico rigassificatore in funzione in Italia è quello di La Spezia, due sono già stati autorizzati (ovvero quello di Portoviro -RO- e quello di Brindisi) mentre sono in progettazione quelli di Livorno, Rosignano, Porto Empedocle, Priolo, Gioia Tauro, Taranto, Manerbio, Monfalcone e Trieste Zaule: altri?! Gli esperti stimano che tra 7-8 anni l'Italia avrà bisogno di 40-50 miliardi di mc di gas all'anno, una quantità che i gasdotti attuali non possono coprire e allora, in piena epoca di battaglia all'effetto serra e al surriscaldamento globale, .... portiamo il gas sotto forma liquida direttamente nei porti italiani, poi ci penseranno i rigassificatori! Un'idea geniale: anìzichè incentivare attività e/o sistemi indipendenti dal gas metano o da qualsiasi fonte combustibile (solare, eolico, biomasse, vi dicono niente?), si raggira sempre il problema e si ritorna alle care vecchie buone abitudini italiane! Le nostre case e le nostre auto avranno così il gas naturale assicurato, continuando a scaricare in atmosfera i resti della combustione degli impianti di riscaldamento e dei motori degli autoveicoli: alla faccia della lotta all'inquinamento atmosferico e all'effetto serra!

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