CLIMA: com'è scarsa l'informazione in TV!
Sono sorte alcune polemiche nelle ultime settimane relative all’uso “politichese” che se ne fa della meteorologia in TV. Il gionalista Aldo Grasso ha scritto recentemente un articolo sul sito on line del Corriere della Sera relativo alla trasmissione “Che tempo che fa” su Rai3, sottolineando l’uso "politichese" che fa dell’area meteo Luca Mercalli (il meteorologo della trasmissione) il quale esporrebbe (secondo il sig. Grasso) delle previsioni esaltate dalle sue convinzioni ambientaliste. Non sono esattamente d’accordo: certo, magari Guido Caroselli (il meteorologo di “Che tempo fa” su Rai1) o gli ufficiali del Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare (che conducono il Meteo2) sono più “professionali” nel senso che si limitano alla semplice previsione meteorologica. Tuttavia, ben venga che ci sia qualcuno (finalmente) che parla anche di “clima” e non solo di “previsione meteorologica”. Il problema, secondo me, è l’inverso: non esistono attualmente (e non sono mai esistite!) nel palinsesto TV delle trasmissioni serie che parlino di ambiente, clima ed argomenti correlati: Fabio Fazio, quando creò la sua trasmissione “Che tempo che fa”, ha perso secondo me un’ottima occasione per poter creare un programma basato sui temi attuali legati al clima, visto anche che la durata della trasmissione (oltre un'ora) lo avrebbe consentito. Potrebbe aver impegnato il suo tempo televisivo in maniera preziosa parlando di cambiamento climatico, di global warming, di effetto-serra, di inquinamento, di rifiuti, di energie rinnovabili e quant'altro, invitando personaggi all’altezza (e ce ne sarebbero…). Invece ha trasformato la sua trasmissione in un talk show (di successo, comunque): molti i personaggi finora invitati, da politici a presidenti vari, da attori a presentatori, da cantanti a calciatori: nulla da dire sulla riuscita della sua trasmissione, che anzi è un’ottima trasmissione e ne sono la conferma il successo di pubblico (è seguita da oltre 4.000.000 di persone ogni sabato e domenica) e il premio giornalistico assegnato recentemente a Fabio Fazio per la sua professionalità e per il lavoro svolto. Rammento tuttavia che si è trattato dell’ennesima occasione persa: in TV purtroppo non c’è spazio per simili argomenti e chi (raramente) li tratta sarebbe meglio non lo facesse! Mi riferisco in particolar modo a “Porta a Porta” (condotta da Bruno Vespa su Rai1) del 02 maggio 2007, intitolata “Ma il clima è davvero impazzito?”: domanda lecita, purtroppo è stata però una puntata che ha incoraggiato tutti tranne i sostenitori delle energie rinnovabili. Basti pensare che durante i servizi della trasmissione si è arrivati a dire che il solare potrebbe coprire solo il 2% del fabbisogno energetico nazionale, che l’eolico non ha futuro in quanto in Italia non c’è molto vento (!) e che una centrale a carbone o gas è comunque più produttiva ed efficiente di quelle che producono energie rinnovabili. Questa è l’informazione scientifica che
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