DISASTRI ECOLOGICI: quelli che l'uomo è riuscito ad evitare....
1) Lago d'Aral: un mio precedente articolo di poche settimane fa trattava di questo argomento. Il lago (uno dei più grandi al mondo) aveva perso ben il 75% della sua superficie dal 1960 al 2006 a causa di un uso scellerato delle sue acque. Ora la sua superficie è ritornata ad aumentare (vedi prima foto): il governo del Kazakistan (con l'aiuto della Banca Mondiale) ha realizzato una diga per la raccolta dell'acqua prima che questa si insabbiasse nel deserto, tanto che il livello del lago è già aumetato in alcuni punti di 40 metri. Si punta ora alla costruzione di una seconda diga. Un serio pericolo di scomparsa lo segue invece il Lago Vittoria, il più grande d'Africa: negli ultimi 2 anni ha già perso 75 km cubici di acqua (pari al 3% del suo volume) a causa delle due centrali idroelettriche poste sulle sue rive che aspirano ingentissime quantità d'acqua (e questo lago alimenta il fiume Nilo...). Stessa sorte per il Mar Morto;
2) buco dell'ozono: come si vede nell'altra mappa, tale buco rimane ancora molto ampio al Polo Sud (ed anzi è in crescita, con una superficie record di ben 30 milioni di kmq, ovvero quasi 100 volte la superficie dell'Italia!), ma nel resto del pianeta la situazione è ritornata alla normalità grazie al bando dal 1987 dei famigerati gas Cfc che avevano assottigliato pericolosamente lo stato di ozono con aumento del rischio di tumori alla pelle per la popolazione;
3) aumento delle foreste: molti paesi, tra cui Cina, Stati Uniti, Russia ed alcuni paesi europei, hanno visto aumentare notevolmente la superficie forestale grazie all'impegno dei loro governi. La sola Asia ha guadagnato oltre 1.000.000 di ettari di foresta tra il 2000 ed il 2006. I dati derivano da una ricerca realizzata da un team di ricercatori internazionali su incarico della Fao e pubblicata sulla rivista "Proceedings of the National Academy of Sciences". Se questo trend dovesse continuare, si potrebbe arrivare ad un incremento delle foreste del 10% da oggi fino al 2050 per una superficie pari a quella dell'India. Resta tuttavia il grave problema del disboscamento che ancora colpisce l'America Latina, l'Africa centrale e l'Indonesia, i cosiddetti "polmoni verdi" della Terra": la foresta del Congo (seconda al mondo per estensione dopo quella amazzonica) è oggetto di una vera e propria distruzione (la sua eliminazione potrebbe scaricare in atmosfera ben 34,4 miliardi di CO2 entro il 2050, un valore pari a 60 volte quello scaricato annualmente dall'Italia).
Tre piccoli esempi di come poter in parte risolvere i problemi, ma i problemi sono ancora tanti e di difficile soluzione. Se è vero che l'uomo è per buona parte colpevole del cambiamento climatico in corso (e, secondo me, lo è) ha ora il dovere di impegnarsi per arginare una situazione che si sta facendo davvero allarmante: l'uomo si deve ricordare che per la Terra è un parassita, essa vivrebbe anche senza di noi, ma noi senza di lei no... dunque salviamola se vogliamo salvarci (è una versione un pò egoistica ma senza dubbio realistica...).
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