venerdì 14 settembre 2007

Ambiente: quanto costa salvare l'Italia?

E' una delle domande che si sono posti gli esperti riuniti alla CONFERENZA NAZIONALE SUL CLIMA che si è tenuta a Roma il 12 e 13 settembre 2007. Proprio l'avvicinarsi della nuova Finanziaria spinge gli esperti ad azzardare alcune cifre da impiegare per la prevenzione ambientale, cifre che si possono riassumere così:
  • per rispettare il protocollo di Kyoto (e quindi per tagliare le emissioni di CO2 in atmosfera) serviranno almeno 1,5 miliardi di euro in 3 anni, di cui 100 milioni di euro l'anno saranno destinati alla mobilità sostenibile ovvero alle infrastrutture (come colonnine elettriche e distributori di mtano) e ai veicoli a basso impatto ambientale;
  • 40 miliardi di euro in 10 anni serviranno per combattere frane e alluvioni e dunque per le politiche di difesa del suolo;
  • 60 miliardi di euro in 10 anni serviranno per migliorare il trasporto su ferrovia e via mare.
Cifre che sono necessarie visto quanto speso finora dallo Stato italiano per affrontare le varie emergenze: 2,1 miliardi di euro spesi negli ultimi 20 anni per combattere le siccità e per tutelare il patrimonio idrico, mentre 591 milioni di euro sono stati spesi (sempre negli ultimi 20 anni) per pagare i anni causati dagli incendi boschivi!
Per questo, come afferma il Ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio: "Bisogna arrivare ad una Finanziaria verde che consenta di metter in sicurezza il paese e nello stesso tempo aiuti a risanare il bilancio. Può sembrare che chieda il miracolo, ma basta fare un pò di conti per scoprire che è possibile. I fondi per Kyoto possono essere ricavati da una piccola quota di dividendi pubblici di ENEL ed ENI: è giusto che i ricavati di queste due società siano almeno in parte utilizzati per compensare i danni prodotti dalle emissioni serra. Inoltre si potrebbe contrastare efficaciemente l'avanzata di frane e alluvioni, che sarà determinata dal progredire dei cambiamenti climatici, passando dalle opere di ingegneria classica basata sul cemento alla bioingegneria basata sulla rinaturalizzazione degli ambienti a rischio. In questo modo si potrebbero risparmiare fino a 3/4 dei 40 miliardi di euro previsti". Sulla stessa linea d'onda è la Banca Mondiale secondo la quale: "Il cambiamento climatico darà luogo, in ultima istanza, a danni maggiori che possono penalizzare le prospettive di crescita". Attuando quindi una giusta politica ambientale, si poitrà arrivare al risultato che per ogni euro investito in prevenzione sull'ambiente se ne risparmieranno almeno tre! Lo stesso discorso vale anche per il taglio delle emissioni di CO2 e per il rispetto del protocollo di Kyoto: investendo meno di un miliardo di euro l'anno in efficenza energetica e fonti rinnovabili si evitano ben 12 miliardi di sanzioni nel periodo 2008-2012! Potrebbe essere la strada giusta, oltre che per la protezione dell'ambiente, anche per il risanamento dei bilanci dello Stato: speriamo di poterlo confermare tra qualche anno col famoso detto "due piccioni con una fava"!

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