Urbanistica: la città del futuro
A prescindere che si tratti di città grandi o piccoli paesi, basta recarsi in centro storico italiano ed alzare gli occhi per vedere moltissimi appartamenti o interi stabili chiusi. Un degrado urbano che comporta tra l'altro una continua espansione urbanistica in periferia: perchè è questo che sta succedendo nelle città italiane. E' più conveniente economicamente individuare terreni agricoli attorno alla città, espropriarli, trasformarli tramite variante al P.R.G. e perequazione urbanistica in residenziali (e con questo procedimento di perequazione urbanistica i Comuni già si arricchiscono per gli oneri ricevuti) e poi attuare piani edilizi per la realizzazione di sterminate lottizzazioni residenziali con annesse migliaia di costruzioni per decine di migliaia di abitanti equivalenti (che poi non si sa con certezza se arriveranno...). Ma intanto è meglio ricevere gli incentivi statali o europei, versare fior fiore di oneri di urbanizzazione ai Comuni e costruire questi quartieri: e così facendo i centri storici, già vuoti, rimangono tali! Perchè succede questo? Perchè non si vuole recuperarli? Il centro storico è il cuore della città, da ogni punto di vista (storico, urbanistico, sociale), con una fisionomia ed un tessuto urbanistico unici: diciamo che è il biglietto da visita di una città! Però, i proprietari di tali stabili non hanno la forza economica per recuperarli e se ce l'hanno non hanno poi la certezza di poter rivenderli stante il valore di vendita alle stelle ormai accessibile a pochi. Allora che fare? In tal senso le amministrazioni comunali qualcosa possono fare... Semplicemente come succedeva alcuni anni fa: incentivare (o addirittura obbligare!) il recupero degli stabili del centro storico proponendo ad esempio di esentare tali interventi dal pagamento degli oneri di urbanizzazione e del costo di costruzione, esentare o alleviare il pagamento dell'I.C.I. per alcuni anni, apporre uno scontro su qualche altra tassa comunale (tassa sui rifiuti, tassa sugli accessi carrai, ecc...), accordarsi con le agenzie immobiliari per offrire gli appartamenti ristrutturati del centro storico ad un prezzo più agevolato, aiutare i proprietari a trovare dei posti auto (coperti o scoperti) nei pressi degli stabili facendoli diventare di uso esclusivo degli stessi, insomma ci sarebbero vari metodi per poter recuperare i centri storici, manca purtroppo la volontà comune. Poi, quando i centri storici avranno esaurito i loro posti, facciamo come Londra e recuperiamo le aree dismesse come ex aree industriali, vecchie stazioni ferroviarie (ce ne sono tantissime in disuso), e allo stesso tempo offrire un buon trasporto pubblico (tram, metropolitane, autobus, bike-sharing, ecc...) e mantenere (se non addirittura aumentare) le aree verdi e i servizi pubblici (scuole, biblioteche, ecc...). Per ultimo, quando tutto sarà esaurito, allora costruiremo attorno alle città: purtroppo qui in Italia il percorso è inverso.... Certo, chiedere ai Comuni italiani di rinunciare agli oneri comunali o ad altre tasse comunali è una cosa che va oltre l'immaginazione umana: sono per altro comprensibili anche i motivi per cui i Comuni non possono rinunciarvi, visto che il federalismo ha tagliato loro i proventi statali ma qui entriamo in un'altra polemica...
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