Alcuni mesi fa dedicai un post al
“Pacific Trash Vortex”, un immenso vortice di
plastica presente nell’Oceano Pacifico. Ora è arrivata la conferma dell’esistenza di questa immensa isola di spazzatura, precisamente nel Pacifico settentrionale: si tratta di due masse distinte, una “massa di rifiuti occidentale” che va da
50 miglia nautiche al largo della California fino alle Hawaii (mossa da correnti marine che si muovono in senso orario) e di una “massa di rifiuti orientale” che va dalle Hawaii fin quasi al Giappone (mossa da correnti marine che si muovono in senso antiorario). I biologi marini la chiamano “zuppa di plastica” e sta appena sotto il livello dell’acqua, per uno spessore di circa
10 metri. Quest’isola di rifiuti è stata scoperta per caso dal navigatore americano Charles Moore che, involontariamente, nel 1997 si è imbattuto in quest’area che sulle mappe nautiche è chiamata “il cerchio del Nord Pacifico”, ovvero un vortice in cui l’oceano circola più lentamente per l’assenza di vento e un sistema di pressione atmosferica estremamente alta. Lo stesso Moore si è poi auto impegnato ricercatore in quest’isola di plastica e in questi 10 anni è riuscito a definirvi i confini (quelli sopra descritti e visibili nella mappa allegata) e la consistenza (almeno 100 milioni di tonnellate di plastica): la notizia è stata diffusa in questi giorni dall’Indipendent di Londra.
La vasta area di spazzatura è naturalmente una conseguenza delle attività umane: plastica proveniente da ovunque, dagli stabilimenti costieri alle navi fino ai pozzi petroliferi e sta comportando danni gravissimi all’ecosistema marino con moria di pesci, piante acquatiche, mammiferi marini ed uccelli.
Ecco quindi dove vanno a finire milioni di tonnellate di plastica provenienti da tutto il mondo e, come sempre, alla base di tutto ciò ci sta l’attività umana coadiuvata da due aspetti: il primo sta nella grande quantità di imballaggi che avvolgono i prodotti che quotidianamente compriamo (la cui riduzione sarebbe il primo passo verso una possibile risoluzione del problema rifiuti che interessa un po’ tutto il mondo), il secondo sta nel mancato riciclaggio della plastica (che viene applicato purtroppo in poche aree del mondo). Questi due aspetti (anzi, la loro mancata risoluzione) sta riempiendo i nostri mari di spazzatura che, per un gioco di correnti, sta andando tutta verso l’Oceano Pacifico. Quando interverremo? Probabilmente quanto l’Oceano Pacifico sarà completamente pieno…
2 commenti:
Inquietante...
Oltre che inquietante è sorprendente come una notizia simile non abbia il giusto risalto nei media mondiali.
Ho trovato la notizia per caso in questo blog http://hypescience.com/10-lugares-que-voce-nao-deve-conhecer-antes-de-morrer/ e inizialmente credevo si trattasse di uno scherzo.
In realtà è proprio uno scherzo, di cattivo gusto, che l'umanità sta facendo a se stessa.
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