La loro potenza è spesso quella di un ciclone tropicale, ma cambia radicalmente la zona ove si verificano: si tratta dei “cicloni extra-tropicali”, ovvero delle depressioni molto profonde che originano venti alla velocità di uragano e che interessano zone non tropicali, come l’Europa. Purtroppo negli ultimi anni queste depressioni fanno sempre più visita al settore centro-settentrionale dell’Europa, dimostrando quanto ormai il cambiamento climatico (da qualcuno ancora messo in dubbio…) sia una realtà. Premettiamo che di “cicloni extra-tropicali” ne sono transitati anche nei decenni passati sull’Europa: le paure dei climatologi (che condivido!) derivano non dal fatto che questi fenomeni si verificano, ma dalla periodicità e frequenza con cui interessano il nostro continente. Ormai ne arriva almeno uno all’anno, con un aumento sensibile della loro frequenza a partire dalla fine degli anni ’90. Ebbene, lo scorso week-end del 25-27 gennaio 2008 una potentissima e profondissima depressione ha investito buona parte dell’Europa centrale, apportando venti alla velocità di uragano e danni ingentissimi (per fortuna nessuna vittima).
Venerdì 25 gennaio 2008 la depressione ha interessato la Scozia, dove sui monti delle Highlands (e precisamente sulla vetta del Cairn Gorm, a 1.300 metri di quota) è stata registrata una raffica record di 239 km/h!!! Comunque notevoli anche i 117 km/h di Stornoway, i 122 km/h di Lerwick, i 130 km/h di Foula e i 156 km/h di North Rona, tutti in Scozia. In Inghilterra invece vento a 115 km/h a Boulmer e a 117 km/h a Leeming.
Sabato 26 gennio 2008 ancora vento a 114 km/h all’aeroporto Soervaag/Vagar delle Isole Far Oer, mentre la piattaforma danese sul Mare Nord ha registrato una raffica di 119 km/h. Più in là, vento a 112 km/h a Kiel e Kap Arkona (nord Germania), mentre raffiche a 101 km/h si sono avute a Copenaghen e a 114 km/h a Hammerodde (Danimarca).
Domenica 27 gennaio 2008 vento a 108 km/h a Reykjavik e a 150 km/h a Keflavik (Islanda), a 113 km/h a Varsavia, a 122 km/h a Sulejow e a 154 km/h sulla vetta (a 1989 metri s.l.m.) del Kasprovy Wierch (Polonia); ancora a 119 km/h sul monte Lysa Hora (Repubblica Ceca), a 119 km/h a Graz, a 130 km/h a Bad Voslau e a 166 km/h a Feuerkogel (Austria), a 134 km/h a Grosser Arber e a 137 km/h a Wendelstein (Germania).
Quindi, come vedete, non si è trattato di un fenomeno locale ma di una vera e propria tempesta che ha interessato tutta l’Europa Centrale, apportando molti danni. L’espansione dell’anticiclone sub-tropicale verso l’Europa Occidentale e la vicinanza della depressione sul Nord Atlantico ha creato delle isobare (le linee che racchiudono le aree ad uguale pressione atmosferica) molto ravvicinate: dato che il vento è originato da differenze di pressione, la vicinanza di queste isobare ha scaturito venti assai forti.
La stessa disposizione dell’anticiclone sull’Europa occidentale (e la concomitanza di una depressione sull’Est Europeo) ha poi deviato i venti (a causa del movimento dei venti all’interno dell’anticilone in senso orario per il nostro emisfero boreale) verso la barriera alpina, innescando un eccezionale episodio di foehn sul Nord Italia. Il foehn è il vento di caduta dalle Alpi: quando una massa d’aria arriva da nord sbatte contro la barriera alpina ed è costretta a sollevarsi fino a raggiungere le vette alpine (in questo percorso di salita si raffredda mediamente di 0.6°C ogni 100 metri di quota e condensa in nubi e precipitazioni che interessano Svizzera ed Austria). Arrivata sulle cime alpine, la massa d’aria comincia a discendere verso la Valpadana: per una legge fisica, l’aria discendendo si comprime, perde quasi tutta la sua umidità e si riscalda velocemente di 1°C ogni 100 metri di quota, arrivando quindi in Valpadana molto secca e calda. È quello che è successo proprio lo scorso week-end in Valpadana. Innanzitutto una anomala tempesta di foehn ha interessato la provincia di Belluno, ove sono state registrate raffiche fino a 100 km/h a Cortina d’Ampezzo, a 103 km/h sul Passo Falzarego, a 118 km/h sul Passo Pordoi e a ben 145 km/h a Faloria! Naturalmente, a ciò è seguito un rapido aumento termico che ha interessato un po’ tutto il Nord Italia, apportando temperature da primavera avanzata!!! Pensate che in alcune zone tra Piemonte e Lombardia un eccezionale vento di foehn ha portato, tra il 26 ed il 27 gennaio 2008, temperature minime di ben 22°C in piena notte!!!!! Nella succitata provincia di Belluno, domenica 27 gennaio 2008 si sono registrate temperature massime di ben 21°C in località montane come Sospirolo, mentre la temperatura minima di Agordo è stata di 14.5°C, ovvero ben 22°C oltre la media!!! Incredibile… Lunedì 28 gennaio eccezionali i 21°C misurati sul Monte Malanotte (Cuneo) a ben 1.740 metri di quota!!! In giornata 22°C a Cuneo e ben 23°C a Torino!!! Anche in questo caso, negli ultimi anni si stanno verificando episodi di foehn sempre più intensi e, soprattutto, sempre più frequenti: già lo scorso anno, sempre nel mese di gennaio, un altro episodio eccezionale di foehn aveva interessato il Piemonte portando le temperature a sfiorare addirittura i 30°C nel cuneese!!!
Qualcosa si è inceppato anche sul clima europeo, a conferma di come il cambiamento climatico sia ormai globale.
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