Stiamo parlando dell'
Erbario dell'Università di Kabul, composto da piante essiccate, pressate e catalogate in un lavoro iniziato negli anni '60 da biologi tedeschi e scozzesi:
un erbario immenso e dal grande valore scientifico, visto che contiene ben 25.000 esemplari! Naturalmente il regime dei Talebani ha messo in serio pericolo l'esistenza di questo erbario, in quanto gli stessi Talebani volevano distruggere tutti i segni di influenze culturali straniere presenti in Afghanistan: prima che questo accadesse un botanico di Kabul, Noor Ahmad Mirazai, lo nascose: lo nascose un pò alla volta, per non essere notato, spostandolo di stanza in stanza dell'università e poi portando gli esemplari a casa sua un pò al giorno. Certo, il botanico ha corso un bel rischio, addirittura la condanna di morte: ma questo sua gesto si è rivelato davvero encomiabile visto che nel 2001, quando i Talebani sono stati cacciati dal paese, il botanico ha restituito la collezione all'Università di Kabul. L'erbario è rimasto però abbandonato fino alla scorso anno presso l'Università della capitale afghana: proprio nel 2009 il programma di cooperazione americano Usaid ha avviato il restauro con l'aiuto di due università, ovvero la californiana UC Davis e la texana A&M.
I restauratori hanno riparato i vari contenitori, le schede e le piante, alcune delle quali sono state danneggiate in questi anni di abbandono da polvere ed umidità: il restauro è in corso e quando sarà terminato il
Royal Botanical Garden di Edimburgo lo metterà online.
Secondo la World Conservation Society, questa raccolta di piante risulta essere la più completa dell'intero Afghanistan e contiene specie molto rare ed a rischio d'estinzione (l'Afghanistan si trova infatti all'incrocio di tre ecozone, ovvero la paleartica, l'afrotropicale e l'orientale) come l'Acanthophyllum kabulicum e il Dianthus angulatus.
In merito all'importanza degli erbari (a proposito,
http://www.erbari.it/),
ha ragione Gaetano Prisciantelli, giornalista dell'inserto Il venerdì del quotidiano la Repubblica, quando nel suo articolo dedicato all'argomento dice: "Ora che l'Afghanistan inizia ad esportare i suoi prodotti (grano, albicocche, mele e pistacchi), l'erbario aiuterà gli agronomi a scegliere le specie migliori da coltivare, mentre i biologi potranno individuare gli habitat da tutelare".
1 commento:
quello che stavo cercando, grazie
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