giovedì 27 maggio 2010

MARI ITALIANI: arriva la pagella di balneazione

Il 30 maggio 2008 il Governo italiano ha emanato il Decreto Legislativo n° 116 "Gestione e qualità delle acque di balneazione", firmato dai ministeri dell'Ambiente e della Salute, che è stato aggiornato con una Circolare attuativa del ministero dell'Ambiente del 30 marzo 2010: questa nuova normativa cambia i metodi di valutazione della balneabilità dei mari italiani. Se fino a poco tempo fa le Agenzie regionali per l'ambiente classificavano le varie porzioni di mare in balneabili e non, ora la valutazione è stata resa molto più complessa ed attenta per porre un forte stop all'inquinamento che spessa intacca il nostro mare. Infatti, dal 1° aprile 2010 è iniziato il nuovo monitoraggio delle spiagge che è basato su ben 16 esami, che verranno ripetuti più volte: la prima novità riguarda il fatto che le spiagge non verranno classificate in base agli stabilimenti balneari ma in base alla effettiva qualità del mare. Come spiega il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo, la questione della balneabilità è stata spostata dall'ambito esclusivamente sanitario a quello ambientale, e in questo l'Italia ha recepito una norma comunitaria.
Pertanto, dal 1° aprile 2010 le Regioni costiere devono stilare delle tabelle per catalogare le spiagge: i controlli e la classificazione spetteranno sempre alle Agenzie regionali per l'Ambiente, mentre toccherà ai Comuni esporre (obbligatoriamente) le tabelle nelle spiagge. Su tali tabelle sarà indicata la balneazione che potrà essere SCARSA (una stella rossa), SUFFICIENTE (due stelle gialle), BUONA (tre stelle verdi) ed ECCELLENTE (quattro stelle blu).Le tabelle dovranno essere ben visibili dai bagnanti ed indicare la classificazione dei vari tratti di spiaggia, inoltre dovranno essere pubblicate sul sito internet del Comune stesso in modo da poter essere consultate da chiunque.
Ebbene, voi vi chiederete: a cosa serve? Se la balneazione di una spiaggia è classificata "scarsa", cosa cambia? Beh, naturalmente questo avrà delle ripercussioni sul turismo, ma proprio per questo la nuova normativa prevede che entro il 2015 tutte le spiagge italiane devono essere classificate in balneazione almeno come "sufficiente", altrimenti si farà subito la segnalazione al Sindaco e scatteranno i divieti di balneazione (le analisi negative verranno effettuate nuovamente entro 72 ore e, se risulteranno ancora negative, il divieto di balneazione scatterà per 7 giorni: il Comune dovrà quindi assumersi l'impegno e le spese per eliminare le cause del problema). Per ulteriori informazioni http://www.tutelamare.it/home.jsp
Sarà quindi nell'interesse anche dei Comuni fare il possibile che le proprie spiagge siano tutte balneabili (e al massimo): il nostro paese ne guadagnerà in termini di protezione ambinetale (che è comunque l'aspetto fondamentale del Decreto), mentre i Comuni ne guadagneranno anche in termini economici visto l'impatto positivo che può avere un mare pulito sul turismo della zona. Come si suol dire, si unisce l'utile al dilettevole... Bisognerà comunque vigilare attentamente sull'applicazione della nuova normativa!

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