domenica 16 dicembre 2012
E' passato un anno da quando il governo Berlusconi è caduto e il cosiddetto "Porcellum" (l'attuale legge elettorale) è ancora in auge, nonostante le svariate promesse di tutte le parti politiche! Che faccia questi politici! Davvero incredibile... Una legge che è stata giudicata da tutti (ma proprio tutti, fondatore compreso!!!) una schifezza: schifezza che è ancora lì, e credo che ormai si andrà alle elezioni proprio col Porcellum. Una vergogna, credo, a livello mondiale. C'è anche da dire che negli anni gli italiani non si sono mostrati così preparati nella scelta politica: lo diceva sempre il grande Indro Montanelli che il problema non era Berlusconi ma gli italiani chi lo votava! Non perchè gli italiani votino a destra, ma perchè gli italiani hanno continuato a votare questa destra, così populista e demagogica che non ha niente a che vedere con altre destre democratiche europee. Il costituzionalista Michele Ainis, nel suo spazio Legge e libertà del settimanale l'Espresso del 15/11/2012 ha scritto l'articolo intitolato "Votare in meno, votare meglio", nel quale lancia provocatoriamente alcuni suggerimenti certamente antidemocratici ma che, proprio per la situazione antidemocratica in cui è precipitata l'Italia, potrebbero portare fuori il Paese dalla stagnazione etico-morale-politica in cui è caduto. Dice Ainis: visto che la classe politica ha giocato con questa legge elettorale, proviamo ora noi a giocare con le regole, a immaginare un sistema costruito non sul tornaconto degli eletti, bensì degli elettori. Quel che conta è la libertà di voto e la pulizia morale: questi due punti si ottengono restringendo la platea degli elettori, in quanto per esercitare il diritto di voto si deve essere degni, come dice l'art. 48 della nostra cara Costituzione (che recita: "Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età. Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico. Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge"). Per questo si dovrebbe vietare il voto a chi è stato condannato in primo grado, a chi vive da quarant'anni in qualsiasi parte del mondo senza aver messo più piede in Italia, a chi non versa le tasse in Italia e a chi non le versa neppure in Italia, a chi è ex ministro, a chi è già stato due volte in Parlamento, a chi ha impegni di governo, a chi intasca sussidi pubblici, a chi è candidato alle elezioni, a chi è parente di un candidato alle elezioni. Già così, sarebbe un ottimo passo. E ancora: si potrebbe inserire il voto cumulativo (puoi dividere il tuo voto in più parti, tipo il 50% a Di Pietro, il 25% a Bersani e il 25% a Vendola) oppure il voto "contro" assieme al voto "per" (posso votare Grillo e allo stesso tempo dare un voto contro a Casini) nel senso che ogni "spreferenza" diventa un voto in meno per i candidati. Però siamo in democrazia e questo non è possibile farlo, anche se il termine democrazia negli ultimi anni è stato abusato in Italia. Piuttosto è molto più attuabile ed interessante l'altra proposta di Ainis: considerare l'astensione al voto nella distribuzione dei seggi parlamentari. Ad esempio: il 40% degli italiani non ce l'ha fatta ad andare a votare (come non capirli)? Bene, si attribuirà solo il 60% dei seggi parlamentari, mentre gli altri resterebbero vuoti. In un solo colpo si ridurrebbe il numero dei parlamentari (quasi mille tra Camera e Senato) che nessun partito ha voluto fare finora.
Ma vi rendete conto a che punto siamo? Sogniamo regole antidemocratiche per uscire da un periodo antidemocratico! La legge elettorale è alla base della vita democratica di un paese, in quanto ci permette di scegliere una classe politica che dopo dovrà decidere per noi su spesa pubblica, sanità, ambiente, servizi sociali, lavoro, ecc... E questa classe politica ancora si permette di prenderci per il culo (permettetemi la parolaccia): ma cosa altro dobbiamo fare?
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