domenica 27 gennaio 2013
L'asbesto (o amianto) è un insieme di minerali del gruppo degli inosilicati, appartenente alle serie mineralogiche del serpentino e degli anfiboli. (...) La sua ormai accertata nocività per la salute ha portato a vietarne l'uso in molti Paesi. Le polveri contenenti fibre d'amianto, respirate, possono causare gravi patologie, l'asbestosi per importanti esposizioni, tumori della pleura (ovvero il mesotelioma pleurico) ed il carcinoma polmonare. (...) L'amianto è stato utilizzato fino agli anni '80 per la coibentazione di edifici, tetti, navi (ad esempio le portaerei classe Clemenceau), treni; come materiale da costruzione per l'edilizia sotto forma di un composito fibro-cementizio (il cui nome commerciale era Eternit) utilizzato per fabbricare tegole, pavimenti, tubazioni, vernici, canne fumarie, ed inoltre nelle tute dei vigili del fuoco, nelle auto (vernici, parti meccaniche, materiali d'attrito per i freni di veicoli, guarnizioni), ma anche per la fabbricazione di corde, plastica e cartoni. Inoltre, la polvere di amianto è stata largamente utilizzata come coadiuvante nella filtrazione dei vini. (...) La produzione e lavorazione dell'amianto è fuori legge in Italia dal 1992, ma non la vendita. (...). La bonifica dell'amianto può avvenire utilizzando tre metodiche: rimozione, eliminare materialmente la fonte di rischio; incapsulamento, impregnare il materiale con l'uso di prodotti penetranti e ricoprenti; confinamento, installare delle barriere in modo da isolare l'inquinante dall'ambiente. Fonte wikipedia.it.
Stiamo parlando di un problema sanitario ed ambientale molto serio: purtroppo ce n'è ancora tantissimo in tutto il territorio nazionale. Secondo uno studio di Legambiente (http://www.legambiente.it/), ci sono in Italia ancora 75.000 ettari di territorio contaminato da amianto e che non sono mai stati bonificati. Secondo il Rapporto Annuale 2011 dell'INAIL, nel 2011 sono state denunciate ai fini del riconoscimento e dell'eventuale indennizzo 2.250 patologie correlate all'amianto, pari al 5% delle 46.558 malattie professionali segnalate complessivamente nell'arco dell'anno. E purtroppo il trend è in continuo aumento: sempre secondo l'INAIL il dato 2011 di patologie legate all'asbesto è aumentato del 18% negli ultimi 5 anni e di ben il 50% negli ultimi 10!! Questo spiega il lungo periodo di latenza che caratterizza questa tipologia di malattia, che può manifestarsi anche decenni dopo l'esposizione all'agente patogeno e all'incubazione. Secondo gli studi il peggio deve ancora avvenire, perchè il picco è previsto nel 2025, quando si prevedono almeno 3.500 casi di manifestazione di malattie correlate all'asbesto con un aumento dell'85% rispetto al 2006 e del 56% rispetto ad oggi! Ora è nata una campagna di sensibilizzazione sull'argomento: l'amianto è ancora troppo diffuso anche nelle nostre case. Si tratta della campagna “AMIANTO: LIBERIAMOCENE!” ideata da Stefania Marini e Michele Mancaniello, i quali hanno vinto un concorso ideato da ANMIL (Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati ed Invalidi del lavoro, http://www.anmil.it/) e dalla sua Fondazione “Sosteniamoli subito”, rivolto agli under 35, in collaborazione col Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale dell'Università La Sapienza di Roma e l'Agenzia di Comunicazione Roncaglia e Vikijander. Il claim della nuova campagna è “asbestus free”, un tatuaggio da fare sulla propria pelle con l'obiettivo di dimostrare agli altri di vivere in case e territori liberi da amianto, dichiarando quindi il proprio impegno indelebile per far conoscere questo tipo di inquinamento agli altri e raccogliere fondi per la ricerca scientifica per combattere le malattie correlate all'asbesto. La campagna deriva dalla collaborazione tra l'ANMIL, le associazioni sindacali CGIL, CISL, UIL e UGL, l'associazione AFEVA (Associazione Familiari e Vittime Amianto) e l'associazione AIEA (Associazione Italiana Esposti all'Amianto). Sul sito http://www.sosteniamolisubito.it ci sono aggiornamenti in tempo reale sulle iniziative e gli eventi legati alla campagna: per finanziare i progetti di ricerca le donazioni verranno raccolte attraverso il conto corrente bancario (IBAN: IT 45 E 02008 05284 000 102057742) e il conto corrente postale (n° 1006240137). Gli utenti Vodafone possono donare 2 euro mandando un SMS al n° 45512.
Siamo chiamati ancora una volta, come cittadini, a fare la nostra parte: come altre volte, siamo chiamati a farlo a causa di uno Stato inefficiente e spesso assente. È una battaglia davvero importante: anche in questo caso, la coscienza scientifica è la prima arma per combattere questa piaga.
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