sabato 27 aprile 2013
Mi unisco all'appello lanciato da Nicola Caracciolo di Italia Nostra Toscana (http://www.italianostra.org/?tag=toscana) che è stato pubblicato nello spazio delle lettere dei lettori del quotidiano la Repubblica di venerdì 26 aprile 2013: pubblico integralmente la lettera perchè ne condivido il significato ed ogni singola parola, sperando che possa essere presa in considerazione in questi giorni da Enrico Letta (nuovo premier incaricato alla formazione del nuovo governo). Ecco la lettera.
DAL NUOVO GOVERNO VORREMMO CHE LA SCANDALOSA TRASCURATEZZA VERSO IL PATRIMONIO CULTURALE E PAESAGGISTICO DEL NOSTRO PAESE DIMOSTRATA FINORA AVESSE TERMINE. QUESTO SIGNIFICA CAPIRE PRIMA DI TUTTO QUANTO IL PROBLEMA DI CRESCITA SIA LEGATO AL PAESAGGIO, AI MONUMENTI E ALLA BELLEZZA DEL PAESE. PERCHE' NON UNIFICARE IL MINISTERO DEI BENI CULTURALI CON QUELLO DELL'AMBIENTE? E COLLEGARLO PIU' STRETTAMENTE A QUELLO DELL'AGRICOLTURA? POTREBBE ESSERE IL NECESSARIO SEGNALE DELLA VOLONTA' DI AFFRONTARE PROBLEMI REALI. TALE NUOVO MINISTERO AVREBBE GRANDE IMPORTANZA ED ANDREBBE AFFIDATO A PERSONAGGI DI PRIMO PIANO E PRESTIGIO. FACCIO QUALCHE NOME: GIULIA MARIA CRESPI, ANDREA CARANDINI, SALVATORE SETTIS, CARLO PETRINI E DARIO FO CHE, DA ANNI IMPEGNATO NELLA DIFESA DELLA CULTURA E DEL PAESAGGIO, SAPREBBE INDICARE BENE LA STRADA DEL CAMBIAMENTO. IL NOSTRO PAESE E' RICCO DI UN TESORO CHE STIAMO LASCIANDO DEPERIRE POCO A POCO.
L'ultima frase è azzeccatissima, visto soprattutto che il nostro paese ha un patrimonio storico-artistico-naturalistico che non ha eguali nel mondo e che potrebbe essere, contemporaneamente alla sua protezione, un ottimo volano di slancio della nostra economia. Purtroppo abbiamo ancora negli occhi lo stallo del Ministero dell'Ambiente e di quello dei Beni Culturali degli ultimi governi: da quello di Pecoraro Scanio del governo Prodi a quelli di Sandro Bondi e Prestigiacomo dell'ultimo governo Berlusconi fino alla totale inattività di quelli del governo tecnico guidato da Mario Monti. Caro premier Enrico Letta, e comunque cari partiti, cominciate ad ascoltare il volere del popolo: forse qualcosa potrebbe cominciare a cambiare...
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