martedì 18 giugno 2013
La Biblioteca Palatina di Parma è una biblioteca pubblica situata all'interno del Palazzo della Pilotta. Il nome trae origine dal tempio di Apollo Palatino di Roma. Vi si accede salendo lo Scalone Imperiale, una maestosa doppia scalinata che porta anche alla Galleria nazionale, al Teatro Farnese e al Museo archeologico nazionale. In origine si chiamava Reale Biblioteca Parmense, nel periodo napoleonico assunse i nomi di Bibliothèque Imperiale e Bibliothèque de la Ville de Parme, durante il governo di Maria Luigia si chiamò Biblioteca Ducale e dopo l'unità d'Italia Biblioteca Nazionale. Fu fondata nel 1761 dai duchi Filippo e Ferdinando di Borbone e fu inaugurata ufficialmente nel maggio del 1769, alla presenza dell'imperatore d'Austria Giuseppe II. Il palazzo della Pilotta aveva già ospitato la Biblioteca Farnesiana, spostata a Napoli da Carlo III nel 1734. I locali furono adattati dall'architetto francese Ennemond Alexandre Petitot. L'opera di organizzazione fu affidata a Paolo Maria Paciaudi che, primo in Italia, utilizzò il sistema di catalogazione per autori a schede mobili. Sotto il governo di Maria Luigia la biblioteca crebbe: la duchessa, tramite il bibliotecario Angelo Pezzana, acquistò e poi donò alla biblioteca la collezione di Gian Bernardo De Rossi, costituita in gran parte da preziosissimi antichi volumi ebraici, e fece realizzare nel 1834 da Nicola Bettoli una nuova ala nella parte sud del palazzo, il Salone Maria Luigia, ora adibito a sala di lettura. Dall'unità d'Italia è una biblioteca statale. Nel 1889 fu istituita una sezione musicale. Dall'originario patrimonio di 40 mila volumi, oggi la Palatina conserva 708.000 fra volumi, opuscoli, fogli singoli, periodici cessati, 250 periodici correnti, 6.620 manoscritti, 75.000 carteggi, 3.042 incunaboli, 52.470 stampe e disegni e una vastissima raccolta di manoscritti ebraici, forse la più grande del mondo conservata in una biblioteca pubblica. È attiva dal 1889 una sezione musicale presso il Conservatorio Arrigo Boito, con oltre 160.000 unità e importanti fondi storici. Tra i carteggi importantissimo quello relativo alla corrispondenza tra Giuseppe Verdi e Giulio Ricordi. Nel 2008 è stata costituita la "Associazione amici della Palatina", il cui scopo è di promuovere iniziative connesse alla valorizzazione, conoscenza e funzionamento della Biblioteca Palatina e del Museo Bodoniano di Parma. L'associazione organizza vari eventi culturali di tipo letterario, storico e musicale. Fonte http://it.wikipedia.org/wiki/Biblioteca_Palatina_(Parma). Nella foto la magnifica Sala della Lettura.
Parlo di questo perchè la Biblioteca Palatina (http://www.bibpal.unipr.it/) è un'istituzione in pericolo e le Delegazioni del FAI (Fondo Ambiente Italiano, http://www.fondoambiente.it) hanno rivolto il proprio progetto “Puntiamo i riflettori” ad essa (il progetto ha lo scopo di ridare vita ai beni scelti attraverso il contributo dei cittadini, salvando questi beni dall'abbandono e dal degrado valorizzandoli). Proprio in una delle sale della biblioteca nell'ottobre 2012 c'è stato un principio di incendio che ha provocato la chiusura di tutti gli spazi operativi e di rappresentanza rendendo impossibili le iniziative didattiche e le attività di consultazione e prestito (tra l'altro a fine anno è qui prevista la mostra per il bicentenario della morte di Giambattista Bodoni, famoso incisore, tipografo e stampatore italiano, http://it.wikipedia.org/wiki/Giambattista_Bodoni).
C'è quindi bisogno di fondi per poter recuperare e riaprire questa magnifica biblioteca: anche qui purtroppo lo Stato non fa la sua parte, e bisogna quindi coinvolgere i cittadini. È stato attivato il conto corrente denominato “Riapriamo la Palatina” presso Cariparma/Credit Agricole, nonché il sito http://www.reopenpalatina.org/reopen/it/ con un appello per le donazioni. Il nostro aiuto è fondamentale: non dobbiamo rischiare di perdere beni del genere, che sono la nostra storia, la nostra identità e la nostra cultura.
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