martedì 12 novembre 2013
Cade in questi giorni il 75° anniversario del Pogrom della Notte dei Cristalli. Pogrom è un termine storico di derivazione russa (che significa letteralmente "devastazione"), con cui vengono indicate le sommosse popolari antisemite, e i conseguenti massacri e saccheggi, avvenute nel corso dello storia russa. In particolare, il periodo caldo dei pogrom è il quarantennio compreso tra il 1881 e il 1921, con il consenso – se non con l'appoggio – delle autorità. In senso più ampio, il termine viene utilizzato in riferimento a tutti gli episodi di violenza, danno materiale e spesso strage, contro gli Ebrei lungo la storia. Fonte http://it.wikipedia.org/wiki/Pogrom. Con Notte dei cristalli viene indicato il pogrom condotto dai nazisti nella notte tra il 9/10 novembre 1938 in Germania, Austria e Cecoslovacchia. Si parlò di 7500 negozi ebraici distrutti durante la notte del 9 novembre, di quasi tutte le sinagoghe incendiate o distrutte (secondo i dati ufficiali erano stati 191 i templi ebraici dati alle fiamme, e altri 76 distrutti da atti vandalici). Il numero delle vittime decedute per assassinio o in conseguenza di maltrattamenti, di atti terroristici o di disperazione ammontava a varie centinaia, senza contare i suicidi. Circa 30 000 ebrei furono deportati nei campi di concentramento di Dachau,Buchenwald e Sachsenhausen. L'origine della definizione "notte dei cristalli" è una locuzione di scherno che richiama le vetrine distrutte, fatta circolare da parte nazionalsocialista e diffusa poi anche nella storiografia comune. Fonte http://it.wikipedia.org/wiki/Notte_dei_cristalli.
Era doverosa questa cronistoria per capire quanto scrivo adesso. Un rapporto pubblicato in questi giorni a Vienna dall'Agenzia dell'Unione Europea per i diritti fondamentali (http://europa.eu/legislation_summaries/human_rights/fundamental_rights_within_european_union/l14169_it.htm) evidenzia come l'Italia ha il triste primato delle ingiurie, insulti e messaggi d'intolleranza antisemiti sul web. Ecco i dati: il 66% degli ebrei avverte ancora oggi un clima di minaccia razzista contro di loro in Europa, soprattutto nel web (e qui l'Italia è prima!); il 76% degli ebrei che negli ultimi 5 anni hanno subito molestie, insulti, discriminazioni o reati di stampo antisemita non hanno sporto denuncia per paura; il 66% degli ebrei intervistati considera l'antisemitismo come un problema tuttora grave e ben il 76% dichiara che la situazione si peggiorata negli ultimi 5 anni; il 25% degli ebrei dichiara di aver subito minacce o molestie antisemite e sempre il 25% di loro dichiara di evitare per sicurezza di partecipare a ricorrenze ebraiche. Sempre secondo il rapporto l'antisemitismo è la 4° emergenza più urgente nei paesi coinvolti dall'indagine (ovvero Belgio, Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Lettonia, Svezia ed Ungheria): al 1° posto la disoccupazione, seguono lo stato dell'economia, la corruzione e appunto l'antisemitismo!
Ricordiamo pure cos'è l'antisemitismo. Con la parola antisemitismo si indicano i pregiudizi e gli atteggiamenti persecutori nei confronti degli ebrei. Secondo la Working Definition of Antisemitism ("definizione pratica dell'antisemitismo") dell'Agenzia Europea per i Diritti Fondamentali "l'antisemitismo è quella certa percezione degli ebrei che può essere descritta come odio verso gli ebrei. Le manifestazioni retoriche e fisiche dell'antisemitismo sono dirette contro singoli ebrei o non ebrei, e/o contro la loro proprietà, contro le istituzioni comunitarie e contro le strutture religiose ebraiche. Inoltre tali manifestazioni possono anche avere come bersaglio Israele, concepito come una collettività di ebrei. L'antisemitismo accusa frequentemente gli ebrei di cospirare ai danni del resto dell'umanità, ed è spesso utilizzato per incolpare gli ebrei di uno o più problemi politici, sociali ed economici. Trova espressione orale, scritta, e impiega stereotipi sinistri e tratti caratteriali negativi.". Per approfondimenti (doverosi!) http://it.wikipedia.org/wiki/Antisemitismo.
Mi domando come sia ancora possibile una cosa del genere, e qui amplio il raggio: non solo antisemitismo, ma anche razzismo per differenze religiose, politiche, di colore della pelle, di sessualità. Come si può essere antisemiti o razzisti? Per cosa? Per quale motivo una persona dovrebbe odiare un ebreo, un italiano, un francese o chicchessia? Siamo tutti uguali, tutti, con gli stessi diritti: si deve solo parlarne, affrontare il problema, ricorrere alla memoria storica. Così come ha fatto il rapporto succitato e così come ha fatto il giornalista Andrea Tarquini nel suo articolo sul quotidiano la Repubblica del 9 novembre 2013. Bisogna solo parlarne ed approfondire, per ambire ad una società più equa.
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