martedì 21 gennaio 2014
Ho trovato un interessante articolo di Angela Simone sull'inserto “Il Venerdì” del quotidiano la Repubblica del 17 gennaio 2014, relativo alla lunga battaglia in corso per svelare i segreti dei test sui farmaci. Le sperimentazioni sui farmaci sono un iter obbligato che ogni farmaco deve seguire per poter essere commercializzato e, di conseguenza, usato da tutti i pazienti (per approfondimenti http://it.wikipedia.org/wiki/Farmaco): questo iter può durare anche diversi anni e coinvolgere migliaia di volontari che si rendono disponibili per testare l'efficacia e la sicurezza del farmaco scoperto. Ecco, finora la maggior parte di questi test e di questi iter sono rimasti custoditi segreti dalle case farmaceutiche. Perché?
Pensate che vari studi hanno dimostrato che almeno la metà di tutte le sperimentazioni effettuate fino ad oggi non sono mai state condivise in registri pubblici o illustrate in riviste scientifiche, in particolare quelle mai portate a compimento per l'elevato numero di effetti negativi sui pazienti.
È proprio per questo che è cominciato a salire l'interesse dei cittadini e un anno fa è nata la campagna Alltrials, per registrare tutti gli studi clinici e pubblicare tutti i risultati (solo con la pubblicazione di tutte le sperimentazioni cliniche sui farmaci è possibile prendere decisioni mediche informate, sicure ed efficaci): tale campagna ha avuto il sostegno di riviste scientifiche come il British Medical Journal (per informazioni http://www.alltrials.net/ e per l'Italia http://alltrialsitalia.blogspot.it/). Alcuni paesi hanno già cominciato e sono sulla buona strada: gli Stati Uniti hanno istituito dal 2000 il registro pubblico clinicaltrials.gov, ed ora anche l'Unione Europea ha cominciato a muoversi (sotto il pressing dell'opinione pubblica e di alcune azioni politiche del Parlamento europeo), infatti lo scorso 20 dicembre è stata approvata una bozza di accordo tra il Parlamento e il Consiglio Europeo che prevede, tra le varie cose, per le case farmaceutiche e le università l'obbligo di condividere in un database pubblico online tutti i risultati delle proprie sperimentazioni cliniche effettuate sul territorio europeo (manca l'approvazione del Parlamento europeo, che dovrebbe avvenire entro i primi mesi del 2014). Si sta muovendo anche l'EMA (European Medicines Agency), ovvero l'agenzia europea che deve approvare l'immissione dei farmaci in commercio: ha fatto una consultazione la scorsa estate coinvolgendo le organizzazioni dei pazienti ed ha stilato così le prime linee guida sulle procedure per la pubblicazione dei dati.
Insomma, qualcosa si sta finalmente smuovendo. Questo avrebbe il grande merito di impedire alle case farmaceutiche di “addomesticare” gli esiti delle sperimentazioni (cosa che purtroppo è successo spesso in passato), evitando tra l'altro che le stesse sperimentazioni possano essere condotte più volte prima che sia chiaro a tutti che non servono a nulla o che sono addirittura dannose. Siamo quindi ad una svolta.
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