martedì 18 novembre 2014
Così lo ha definito Antonella Barina nella sua rubrica “Solidarietà” dell'inserto “Il Venerdì” del quotidiano la Repubblica del 14 novembre 2014. Il 2014 è stato l'anno dei beni comuni (sembra banale, ma approfondiamo il significato di bene comune: http://it.wikipedia.org/wiki/Bene_comune), non solo perché tanti gruppi spontanei di cittadini si stanno impegnando nella cura delle cose di interesse comune (pensiamo agli “angeli del fango” in occasione delle recenti alluvioni, agli abitanti di Mirabello Monferrato che hanno aperto il primo sportello d'informazione sullo smaltimento dell'amianto, agli abitanti di via Rembrandt 12 a Milano che hanno aperto la prima biblioteca condominiale della città, ecc...). Ma anche perché sono sempre di più i Comuni che stanno adottando delle regole precise per sostenere questi cittadini volontari: si tratta del “Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura dei beni comuni” e la prima città a dotarsene è stata lo scorso mese di febbraio Bologna. A seguire lo hanno adottato Siena, L'Aquila, Chieri, Ivrea, Asciano, Narni, Cavriana, Acireale e giovedì prossimo anche Casal di Principe, Santa Maria Capua Vetere e San Tammaro (in questa cittadina si terrà anche un forum: per informazioni 333-7847542). Il regolamento è stato elaborato da Labsus (il laboratorio per la sussidiarietà, centro di ricerca online sulla cittadinanza attiva, http://www.labsus.org/) e offre assistenza ai Comuni che lo vogliono adottare.
Condivido e diffondo pertanto l'appello di Antonella Barina affinché sempre più Comuni aderiscano a questa iniziativa: il bene comune è di tutti, quindi è giusto mettere i cittadini nelle condizioni di poter operare per la sua manutenzione.
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