mercoledì 17 dicembre 2014

L'analfabetismo finanziario dilaga...

Ne ha scritto un bel articolo Daniela Condorelli sul settimanale L'Espresso del 18 dicembre 2014: c'è un analfabetismo finanziario dilagante nel nostro Paese. Secondo il World Competitiveness Index, l'Italia è al 44° posto nel mondo per diffusione di educazione finanziaria (e ultima tra i Paesi del G8). Secondo Doxa, inoltre, il 50% dei giovani tra i 18 e i 29 anni non sa cosa sia un'obbligazione, il 42% associa la Borsa ad una scommessa e ben l'80% non sa orientarsi nel risparmio gestito!! Ha ragione Ignazio Visco, governatore della Banca d'Italia, quando sostiene che l'educazione finanziaria consente ai cittadini di essere meno vulnerabili alle congiunture economiche sfavorevoli e guardare al futuro con maggiore fiducia. Ci manca l'ABC della finanza e dell'economia: tra l'altro, siamo europei e la maggior parte non sa cos'è la BCE, quali sono i suoi compiti, cos'è la Troika, cos'è il FMI, cos'è lo spred, il Pil, il deficit/Pil, il debito pubblico, ecc... Ma ora sono sempre di più gli italiani che frequentano corsi e seminari per imparare quello che non avevano saputo finora: quindi imparare a pianificare le spese, fare un bilancio preventivo, identificare le proprie esigenze e riflettere su come spendono e gestiscono il budget. E in tempi di crisi economica prolungata, è assolutamente importante. E così ecco i corsi della Banca d'Italia (https://www.bancaditalia.it/), di Banca Etica (http://www.bancaetica.it/), del Laboratorio di Educazione Finanziaria (https://it-it.facebook.com/pages/Laboratorio-di-Educazione-Finanziaria/342368505795709), di Economiascuola (http://www.economiascuola.it/), di Consumerclassroom (http://www.consumerclassroom.eu/it/) nonché il Museo del Risparmio di Torino (http://www.museodelrisparmio.it/). Consiglierei infine al Ministero dell'Istruzione di introdurre economia e finanza come materia scolastica nelle scuole italiane di ogni ordine e grado, almeno le cose basilari della vita quotidiana e reale di un Paese.

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