mercoledì 2 dicembre 2015
Al termine della Seconda Guerra Mondiale, nel 1945, il Friuli-Venezia Giulia era una sorta di fortezza militare, tanto che nel 1974 le attività militari coinvolgevano ancora ben 150 Comuni della Regione per una superficie occupata pari a quasi la metà di quella regionale!!! Poi le cose sono cambiate ed è così partito da Legambiente (circolo di Pordenone) il progetto “Fortezza Fvg”, che prevede una serie di escursioni a piedi alla scoperta di queste aree militari: iniziato nel 2013, ha portato gli attivisti del circolo ad esplorare caserme, polveriere, poligoni e postazioni dei battaglioni d'arresto, sparsi per tutta la Regione. Il tutto ha portato a due giornate di studi, diversi dibattiti, addirittura la pubblicazione del libro “Fortezza FVG. Dalla Guerra Fredda alle aree militari dismesse” e di un video-inchiesta che si può visionare su Youtube. Si tratta di ben 400 beni demaniali inutilizzati, lasciati al degrado, e pronti per essere convertiti: qualcosa si sta muovendo, tanto che a Cormons la vecchia caserma è diventata un parco urbano, a Spilimbergo è diventata un parco fotovoltaico mentre quella di San Vito al Tagliamento diventerà un carcere.
Anche questo è un ottimo esempio di recupero del patrimonio pubblico abbandonato del nostro Paese: iniziativa che dovrebbe essere seguita da tutte le Regioni sulla scia del federalismo demaniale culturale del 2010.
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