domenica 4 febbraio 2007
Ne erano state date larghe anticipazioni nei giorni scorsi ma ora è ufficiale: si conferma quanto in precedenza ribadito sugli effetti del cambiamento climatico inseriti nel 4° rapporto dell'IPCC (ovvero l'Intergovernmental Panel on Climate Change), curato dall'ONU. In poche parole, il cambiamento climatico è davvero repentino e sta avvenendo in tempi sempre più stretti ad una velocità che non si immaginava, causando fenomeni meteorologici sempre più intensi e più vicini nel tempo. Per rendere l'idea, dal 1905 al 1975 la temperatura media terrestre è cresciuta di 0.06°C ogni decennio, dal 1976 al 1995 è cresciuta di di 0.13°C ogni decennio mentre dal 1996 al 2006 è aumentata di ben 0.23°C! Le previsioni sono drammatiche: la temperatura media terrestre aumenterà entro il 2100 tra i 2°C e i 4.5°C, anche se i più pessimisti hanno ipotizzato un +6°C: sarebbe un disastro climatico! Si tratta di un circolo vizioso che difficilmente si può fermare, visto che è già partito: aumentano le temperature, questo fa aumentare l'evaporazione di mari ed oceani, di conseguenza aumenta il vapore acqueo nell'atmosfera che a sua volta da una parte incrementa l'effetto-serra e dall'altra è causa di un intensificarsi delle precipitazioni. Tutti i modelli climatici sono concordi poi nell'indicare che il surriscaldamento globale indebolisce la capacità della Terra di assorbire l'anidride carbonica in eccesso. Per tale motivo la CO2 crescerebbe del 44%, aumentando di un ulteriore 1.2°C la temperatura prima stimata! Si è stimato anche che l'influenza dell'uomo sul riscaldamento globale, prima stimabile in un 60-70%, ora è arrivata al 90-95%! L'aumento globale terrestre porterà ad un continuo e sempre più intenso scioglimento dei ghiacci dei poli, provocando un inarrestabile aumento del livello di mari ed oceani, stimabile mediamente tra 18 e 59 cm su tutto il pianeta, con risvolti negativi per decine di milioni di persone che popolano le coste a rischio (vedi anche il mio precedente articolo sulle coste italiane a rischio allagamento). Bisogna a tutti i costi diminuire le emissioni di CO2 in atmosfera, con politiche decisionistiche ed autoritarie che prendano decisioni a scala nazionale e globale al fine di utilizzare energie alternative (solare ed eolico in primis), eliminare la dipendenza dalle energie prodotte da combustibili fossili (gas, petrolio, carbone) altamente inquinanti, costringere le industrie ad un abbattimento degli scarichi in atmosfera tramite impianti alternativi: le strade sono molteplici ma bisogna seguirle al più presto, altrimenti la situazione si farà presto drammatica....
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