giovedì 12 aprile 2007
Si fa sempre più allarmante la situazione del Lago d'Aral, il quarto mare interno più grande del mondo, posto tra nell'Asia centrale tra Kazakhstan e Uzbekistan. La consistente diminuzione delle piogge negli ultimi anni (causa del cambiamento climatico in corso) e la scellerata utilizzazione delle sue acque stanno riducendo l'immenso lago ad uno stagno. L'immagine satellitare è eloquente: a sinistra com'era il lago d'Aral nel 2003 (già agonizzante, ra pieno d'acqua anche in mezzo), a destra com'era nel 2006! La sua superficie è appena 1/3 di quella di 30 anni fa!!! Col lago sta scomparendo un ecosistema incredibile fatto di storioni, carpe giganti, gru, aironi, acquile di mare, lontre, cervi e cinghiali. L'economia locale, basata sulla pesca e sull'allevamento delle capre, è stata stravolta dalla mancanza di acqua e prati: molte persone se ne sono andate, mentre chi è rimasto combatte contro fame e malattie (la vita media qui è di 40 anni e la mortalità infantile è al 15%...). Secondo gli esperti ONU si tratta del "più devastante danno ecologico mai prodotto dall'essere umano"! Tutto partì da un pazzo burocrate russo che decise di sostituire le coltivazioni locali di canapa con immense piantagioni di cotone (che richiedevano molta più acqua): i due principali affluenti del lago, ovvero l'Amu Daria e il Syr Daria, furono deviati, incanalati e imprigionati in sistemi di irrigazione. Il tutto, unito ad un massiccio uso di fertilizzanti, pesticidi ed erbicidi, ha distrutto l'ambiente: i risultati sono che dagli anni '80 il fiume Syr Daria si perde 200 km prima di arrivare al lago (!) mentre dell'Amu Daria ne arriva solo il 10%!! Come detto prima, piove molto meno, aumenta l'evaporazione del lago e di conseguenza la sua salinità: la città di Aralsk, un tempo il piu grande porto di pescatori sulle rive dal lago, è ora ad oltre 40 km dalla costa: al posto dell'acqua vi è una enorme distesa di deserto salato!! E' ora arrivato uno stanziamento dalla Banca Mondiale di 126 milioni di dollari al governo kazako da impiegare per la salvezza del lago (o di quello che ne rimane...): progetto ambizioso, servirebbero secoli per ripristinare la situazione di 30 anni fa!! Tuttavia, qualcosa si può fare. Recentemente il lago è stato diviso in due da una enorme diga: sebbene la parte uzbeka continui a prosciugarsi, quella kazaka registra invece un aumento dell'acqua. Con i soldi stanziati si dovrebbe ora costruire un'altra diga per ripotare il mare all'ormai deserto porto di Aralsk: la speranza nella gente non è morta, anzi, dati questi progetti i pescatori hanno cominciato a restaurare le loro barche (in disuso da tempo). Speriamo sia l'inizio della salvezza del lago....
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