giovedì 26 aprile 2007

S.O.S. ACQUA: non solo mancanza di pioggia...

Certamente il cambiamento climatico in atto negli ultimi anni ha portato ad una notevole diminuzione della piovosità a livello nazionale e in molti altri paesi europei. Sono molto più lunghi e più frequenti i periodi siccitosi rispetto al passato: quello attuale è davvero eccezionale, tanto che in Italia (sopratutto al Nord) dallo scorso mese di settembre ad oggi abbiamo avuto temperature costantemente oltre la media, neve quasi nulla sulle Alpi e precipitazioni molto scarse. Ed ora è notizia diffusa circa l'ondata di caldo e di nullità pluviometrica che sta interessando soprattutto il Nord Italia. Preoccupa il fatto che gli invasi sono privi d'acqua e che i corsi d'acqua stanno raggiungendo livelli bassissimi: il Po sta soffrendo tremendamente, tanto che il suo livello ha già battuto quello già molto basso del 2003 e la sua portata è ora di soli 431 mc/sec (misurata a Pontelagoscuro -FE-) contro una media ottantennale di 953 mc/sec (!). Stesso discorso per tutti gli altri fiumi e per i laghi (in primis Lago di Garda e Lago Maggiore, il cui livello è inferiore a quello medio rispettivamente di 55 e 70 cm!). Purtroppo manca l'alimentazione a monte (non c'è neve...) e mancano le piogge (soprattutto quelle primaverili...). Ciò premesso, bisogna anche ammettere che molti altri problemi sono alla base di questa crisi dell'acqua che potrebbe paralizzare il nostro paese: siamo purtroppo abituati ad aspettare che l'acqua arrivi dal cielo... e che ci basti!!! Ci sono infatti dei problemi tecnici che stanno causando uno spreco enorme di acqua. Vediamoli:
1) perdite degli acquedotti: ci sono in Italia 291.000 km di tubature, delle quali ben 50.000 necessitano di essere rifatte completamente causa vetustà. L'età media degli acquedotti italiani è infatti di ben 32 anni: un dato raccapricciante è che nel 1985 venivano investiti mediamente negli acquedotti italiani 2,3 miliardi di euro mentre nel 2005 sono stati investiti 700 milioni (non miliardi) di euro!!! Le tubature sono così vecchie che per ogni km disperdono, pensate, 10.500 metri cubi d'acqua all'anno! Ogni minuto la rete italiana perde 6 milioni di litri d'acqua (circa due piscine olimpioniche): 10.500 metri cubi annui dispersi ogni km per 291.000 km di acquedotto danno una cifra spaventosa, addirittura 3.055.500.000 di mc d'acqua (l'equivalente di oltre 580.000 piscine olimpioniche)!!!!! Le regioni che disperdono di più sono quelle meridionali: Sicilia, Calabria, Lazio e Campania superano i 13.000 mc di acqua annui dispersi per ogni km di acquedotto (in testa la Campania con ben 24.341 mc); quelle che disperdono di meno sono le regioni centrali che restano sotto i 3.000 mc (Marche, Emilia-Romagna ed Umbria), anche se in livello percentuale a disperdere di meno è il Piemonte. Ci sono addirittura delle città nelle quali oltre il 50% dell'acqua immessa in acquedotto si disperde nel nulla (Cosenza con ben il 70% disperso, Latina col 66%, Campobasso col 65%, Pescara col 61%, Vibo Valentia col 60%, Rieti col 58%, Bari col 57%, Siracusa col 55%, Nuoro col 54%, Agrigento col 54%, Sassari col 53% ma anche Belluno col 52%): a livello nazionale, il 44% delle città perde comunque oltre il 30% dell'acqua!!! Perchè, data la gravità della situazione e visto che i dati sono sotto gli occhi di tutti da anni, nessun governo stanzia una quota della Finanziaria per la ricostruzione e/o la riparazione degli acquedotti italiani?
2) utilizzo dell'acqua per industria ed agricoltura: le industrie chiedono energie per il loro funzionamento (vedi punto 3) tanto che ieri il Presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo ha annunciato "Per le fabbriche rischio chiusura". Ma l'acqua la chiedono anche gli agricoltori, giustamente: ma allora, perchè le politiche agricole governative degli ultimi anni non hanno privilegiato colture che resistono anche ad assenze prolungate di pioggia? Si continua sempre ad insistere sulle stesse colture (ad esempio il mais o vari ipi di verdure) che richiedono una enorme quantità d'acqua: perchè?
3) energie rinnovabili (che tasto dolente!): come già detto in un precedente articolo, l'Italia è tra i paesi europei che ha la percentuale più alta di energia rinnovabile rispetto alla quantità totale di energia prodotta nel nostro paese. Peccato che la quasi totalità di energia rinnovabile prodotta derivi dall'idroelettrico, cioè dall'acqua!!! Sembra una farsa, ma in Italia a queste cose siamo ormai abituati: da anni si conosce il pericolo siccità, conosciamo tutti i problemi indicati nei precedenti due punti e, soprattutto, abbiamo enormi possibilità di poter investire sull'eolico e sul solare-fotovoltaico ed invece in questi anni si è puntato sull'idroelettrico: perche?
Sono tre domande che non riescono a trovare risposte sensate, perchè di sensato è stato fatto ben poco in questi ultimi anni: purtroppo le autorità se ne accorgono sempre tardi, si cerca di correre ai ripari ma non è certo dichiarando lo "stato di emergenza" che si risolve il problema (come ha fatto anche il Governo Prodi in questi giorni, pur giustamente). Lo si risolve momentaneamente (un tappabuchi, insomma), ma non alla radice.... e alla prossima siccità saremo ancora qui a discuterne!

Nessun commento: