martedì 29 maggio 2007
Proprio in conseguenza del cambiamento del clima che sta interessando anche l'Italia, la nostra agricoltura si sta adeguando alle nuove condizioni climatiche, in particolare al caldo e alle siccità che sempre più colpiscono il nostro paese negli ultimi anni. Infatti, perchè continuare a puntare su colture che hanno bisogno di gran quantità d'acqua (patate, mais, verdure, ecc...) quando invece le nostre estati sono sempre più secche e di acqua ce n'è sempre meno? Già in Europa il cambiamento del clima ha portato alla coltivazione di vite da champagne in Inghilterra, il grano sta prendendo piede in Svezia e Norvegia (che vengono considerate i granai europei del futuro!), l'ulivo sta risalendo le Alpi, ecc... Per quanto riguarda l'Italia i prodotti tradizionali stanno risentendo soprattutto della scarsità d'acqua, in particolar modo in Valpadana: le pesche avranno per questo un gusto più amaro e il radicchio rosso si presenterà più sbiadito. Per questo alcuni prodotti tipici del posto saranno sostituiti con prodotti più esotici che resistono meglio alle ondate di calore e alle siccità sempre più intense e frequenti: ad esempio, tra Catania e Taormina negli ex agrumeti sono stati impiantati (con successo) l'avocado, la feijola (frutto sudamericano) e il mango indiano! Un altro pregiato frutto sudamericano, l'annona cerimonia dalle Ande, è ora coltivato in 650 piante in provincia di Reggio Calabria. Sempre al Sud Italia hanno preso piede la guava delle Hawaii (altro frutto esotico) ed il banano asiatico, mentre in Valpadana si sta addirittura sperimentando l'ananas africano, a suo agio nei terreni secchi!!! Vari cambiamenti in agricoltura anche in Piemonte: nelle colline del Monferrato alcuni campi a vite sono stati sostituiti dal nocciolo con grande successo, mentre in provincia di Alessandria le bietole sono state sostituite dalle arachidi (che non necessitano di alcuna irrigazione!) tanto che la loro coltivazione passerà da 250 ettari a ben 10.000 ettari entro la fine dell'anno! Confidiamo, finalmente, nelle nuove politiche agricole italiane: era ora che qualcosa si muovesse per ottenere migliori risultati agricoli in termini di qualità e soprattutto di risparmio economico. La strada è lunga, certo, ma in un paese statico come il nostro è già un buon risultato che qualcosa si muova, speriamo ora in un'accelerazione dei cambiamenti....
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