Scioglimento dell'Artico: ma cosa leggo...
Lo scioglimento dell'Artico è ormai una realtà: tuttavia, il ritiro dei ghiacci sta portando a conoscenza un grande patrimonio sommerso fatto di giacimenti di idrocarburi, petrolio, gas ed idrati di metano, ma anche di oro, nichel, cromo, titanio e pietre preziose (propio grazie a ciò il Canada è diventato il 3° produttore mondiale di diamanti!). Molti paesi stanno ora reclamando i fondali artici: il Trattato delle Nazioni Unite del 1994 (che regola la spartizione delle acque marine tra le nazioni del mondo) stabilisce che la sovranità nazionale di uno stato costiero si estende sui fondali marini fino a 350 miglia dall sue coste. Ora la Russia sta reclamizzando il 50% dei fondali artici... idem per Danimarca (è sua la Groenalndia), Norvegia, USA e Canada.
Corretta informazione questa da parte del sito: certo, però, sostenere che l'effetto-serra potrebbe essere una catastrofe ambientale per il resto del mondo ma non per la popolazione degli Inuit mi sembra un pò eccessivo! Sembra quasi una esortazione alle imprese ad approfittare (lo farebbero lo stesso) di questa situazione: sarebbe un arricchimento economico non da poco! A mio parere, non mi sembra una informazione tanto "scientifica", non vedo la minima denuncia allo sfruttamento di una simile situazione che aggraverebbe ulteriormente la dipendenza del pianeta dai combustibili fossili e la situazione del nostro malato clima. Ma tant'è: lo scioglimento dei ghiacci artici è una realtà, c'è chi sostiene sia colpa dell'effetto-serra e del conseguente surriscaldamento globale e che invece sostiene si tratti di una semplice fluttuazione climatica... Fatto sta che (scusate la battuta) finchè c'è petrolio non c'è speranza (per il nostro clima)!
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