domenica 23 dicembre 2007
Lo ha affermato Michel Jarraud, direttore dell'Organizzazione Meteorologica Mondiale : il 2007 è stato il 6° anno più caldo della storia della meteorologia, almeno da quando esistono rilevazioni meteo (da circa 200 anni). Molti i segnali che facevano presagire tale dubbio: nella sola Europa gli scorsi inverno e primavera hanno avuto temperature medie superiori alla norma di ben 4°C, per non parlare delle devastanti tre ondate di caldo africano sul Mediterraneo Centrale (Italia ed Europa Orientale) nel corso dell'estate! Molti i segnali anche del cambiamento climatico in corso, creati dallo squilibrio termico, un pò in tutto il pianeta: la stagione più umida in Inghilterra dal 1766 ad oggi, il violento ciclone extra-tropicale "Kyrill" dello scorso gennaio nell'Europa Centrale, la freddissima e prolungata stagione invernale nel Sud America con nevicate fin quasi al Tropico del Capricorno (!), la riduzione record dei ghiacci del Polo Nord con la conseguente apertura per la prima volta nella storia del mitico passaggio a Nord-Ovest, la gravissima siccità durata ben 6 mesi che ha interessato il sud-est degli USA, l'alluvione in Uruguay (la peggiore dal 1959 ad oggi), le tremende alluvioni in Africa (Sudan e Mozambico) e in Cina, il violentissimo ciclone "Sidr" in Bangladesh, e la lista continuerebbe... Insomma, una escalation di fenomeni che presi singolarmente non dicono niente (visto che si sono sempre verificati sulla Terra) ma che presi tutti assieme danno un quadro allarmante proprio per il loro ripetersi nel corso di un breve periodo (come un anno). Lo stesso 2007 con la sua temperatura media potrebbe rientrare nella normale storia della meteorologia (come già capitato in passato): ma c'è un dato che smentisce tale affermazione. Infatti il decennio 1998-2007 è stato il più caldo della storia delle meteorologia (tra 0.4 e 0.7°C oltre la media), 12 dei 13 anni più caldi dal 1850 ad oggi sono concentrati nel periodo 1995-2007 mentre gli anni più roventi sono stati in ordine di classifica (dal 1° in giù) il 1998, il 2005, il 2001, il 2003, il 2004, il 2006 (questo a pari merito col 2007)! Questi dati parlano da soli: non c'è ombra di dubbio che si tratti di un cambiamento climatico assai veloce, tanto che negli ultimi 50 anni ha avuto una velocità doppia rispetto all'andamento dell'ultimo secolo. E qui entra in gioco l'uomo con le sue attività: credo non ci sia più bisogno di dire che i gas di scarico emessi dalle attività umane stiano contribuendo alla grande a tale cambiamento climatico con l'effetto serra, il conseguente aumento della temperatura media terrestre e lo sconvolgimento climatico che ciò comporta. Le recentissime trivellazioni effettuate al Polo Sud hanno inoltre confermato che negli ultimi 650.000 anni mai la concentrazione di CO2 era stata così elevata come in questo ultimo secolo (e non è una coincidenza che lo sviluppo industriale si sia verificato proprio in questo secolo)!!! A tal proprosito si è conclusa da poco la 13° Conferenza dell'ONU sul Clima, tenutasi a Bali: è stato approvato il documento che serve ad avviare due anni di negoziati mondiali per arrivare al summit sul clima che si terrà a Copenaghen nel 2009, per poi varare un nuovo accordo di riduzione dei gas serra per il dopo 2012 (ovvero il dopo Protocollo di Kyoto). L'accordo tra paesi sviluppati e paesi in via di sviluppo è molto difficile ma è assolutamente necessario per evitare l'intensificazione del cambiamento climatico in corso: bisogna almeno limitare i danni che abbiamo fatto!
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