domenica 23 dicembre 2007
Quella che vedete è la mappa solare della NASA che ha realizzato usando 24 anni di informazioni provenienti da satelliti americani ed europei che costantemente monitorano l'intera superficie terrestre registrando, tra i tantissimi dati, anche l'irraggiamento solare. E così si può notare come le aree più assolate siano la parte centrale dell'Oceano Atlantico, la parte orientale dell'Oceano Pacifico Centrale, la parte dell'Oceano Indiano prospicente l'Africa, l'area tra Sudan-Libia-Egitto-Ciad, il Tibet e quasi l'intera Australia. Ma qual'è lo scopo di tale mappa? Due sono gli scopi: il primo è quello di individuare le aree del pianeta dove (più di altre) è necessario proteggere la pelle dai raggi solari, mentre il secondo è quello di individuare i luoghi dove è più conveniente installare impianti per la produzione di energia solare fotovoltaica (visto il grande bisogno che c'è di produrre energia da fonti rinnovabili). Il picco più elevato di assolamento si è riscontrato nelle porzioni succitate degli Oceani Pacifico ed Atlantico con 6,92 chilowatt di energia prodotta per ora per ogni metro quadrato, seguite dal Niger con 6,75 chilowattora. Per farvi capire l'utilità di questa mappa, prendete come esempio ciò che ha fatto il Marocco: utilizzandola, il paese ha calcolato quanti pannelli solari sarebbero stati necessari per alimentare le proprie stazioni telefoniche nei luoghi più remoti e, dopo aver scoperto che ne bastava un numero limitato, ha rimosso i generatori diesel sostituendoli con centrali solari! E' sicuramente un buon inizio per la diffusione delle energie rinnovabili anche nei paesi più remoti e meno sviluppati, nonchè un ottimo aiuto al taglio dei gas serra per la lotta al cambiamento climatico in corso.
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