Ho già avuto occasione di ribadirlo in miei precedenti post: qualcosa si è inceppato sul clima europeo. Molto probabilmente è un’altra conseguenza del cambiamento climatico in corso nel pianeta: da alcuni anni a questa parte si è interrotto sul nostro continente il normale flusso oceanico con direttrice ovest-est (ovvero quello che di solito portava le perturbazioni dritte sul Mediterraneo e sull’Italia). Ora quel flusso si è interrotto e sull’Europa da alcuni anni prevalgono gli scambi meridiani, ovvero masse d’aria da nord verso sud e viceversa, responsabili di ondate di gelo più intense sull’est europeo (vedi quella recente in Grecia), di ondate di caldo feroci in risalita dal Nord Africa (ben 3 la scorsa estate sull’Italia) nonché siccità prolungate nel Mediterraneo.
Ecco, proprio in questo week-end 02-03 marzo 2008 l’ennesima eccezionale situazione meteorologica ha portato due eventi estremi: un nuovo ciclone extra-tropicale sull’Europa centrale ed una straordinaria ondata di caldo in Valpadana innescata dal vento di foehn.
Cominciamo dal ciclone. I cicloni extra-tropicali sono sempre transitati sull’Europa centro-settentrionale: quello che preoccupa è però la loro attuale frequenza, visto che fino a poco tempo fa ne transitava uno ogni 4-5 anni mentre ultimamente ne transita più di uno a stagione!! Ed ecco qua l’ennesimo ciclone (l’ultimo è di qualche settimana fa…): si tratta del ciclone “Emma”, transitato sull’Europa centrale causando ben 14 morti (6 in Germania, 4 in Austria, 2 in Olanda e 2 in Repubblica Ceca), numerosi feriti (anche gravi) e danni per decine di milioni di euro! La raffica di vento più intensa si è verificata sul Monte Wendelstein (1835 metri) sulle Alpi Bavaresi: ben 224 km/h!!! Seguono i 187 km/h sullo Zugspitze, i 163 km/h del Feldberg, i 158 km/h del Pilatus, i 154 km/h del Fichtelberg e del Grosser Arber, i 151 km/h del Saentis, i 148 km/h del Guetsch e del Brocken, i 146 km/h del Corvatsch. Ma vento forte anche nelle città: 141 km/h a Salisburgo e Vienna, 134 km/h a Zurigo, 140 km/h a Malin Head (Irlanda del Nord), 121 km/h a South Uist Range (Ebridi), 143 km/h sulla piattaforma danese di Tyra Oest (Mare del Nord), 143 km/h a Rousse (Bulgaria), 122 km/h a Sliven (Bulgaria), 126 km/h a Linz (Austria) e 119 km/h a Kiel (Germania).
Parliamo ora del caldo eccezionale in Valpadana. Le correnti settentrionali (innescate proprio dal ciclone “Emma”), sbattendo da nord sulla catena alpina, hanno innescato un forte vento di foehn su tutta la Valpadana (il vento in discesa dalle montagne si surriscalda per compressione di 1°C ogni 100 metri) dando vita ad una eccezionale ondata di caldo che ha fatto cadere moltissimi record storici: 26.9°C a Bologna (battuto il precedente record di 26.7°C del 21 marzo 2002), 27.2°C a Verona Villafranca (battendo i 26.2°C del 29 marzo 1989) e 27.6°C a Ferrara (superati i 25.3°C del 22 marzo 2002)!!! Ed ancora 24.7°C a Torino, 22.8°C ad Aosta, 24.8°C a Milano e comunque 24-26°C in tutta la Valpadana fino al Veneto centrale: quello che colpisce è stata l’estensione del fenomeno (ha interessato tutta la Valpadana), la sua intensità (temperatura quasi estive) e la sua precocità (caldo estivo addirittura alle soglie di febbraio)!!!
Si tratta di eventi meteo che si stanno verificando con una frequenza disarmante. I cicloni extra-tropicali si alternano sull’Europa ormai a distanza di pochi mesi l’uno dall’altro (non c’è quasi il tempo di riparare i danni causati da un ciclone che già arriva quello successivo); gli eventi di foehn (con conseguenti incredibili ondate di caldo) stanno investendo con forza sempre maggiore la Valpadana (l’ultimo era stato poche settimane fa, mentre appena un anno fa si era verificata la “foehnata” del secolo con valori di 30°C nel cuneese). La potente ondata di gelo e neve che lo scorso mese di febbraio ha interessato l’Est Europa (e la Grecia in particolare) è stata seguita, dopo pochi giorni, da una altrettanto potente ondata di caldo, con aumenti termici dell’ordine di ben 30°C!!! Insomma, qualcosa si è inceppato sul clima europeo e questo sta avendo effetti devastanti su buona parte dell’Europa e anche sull’Italia: il cambiamento climatico è ormai una realtà e l’uomo si ostina a non vederlo, o quantomeno non riesce (o non vuole) capire che la responsabilità maggiore è sua e solo lui può arrestarlo (e tutti sappiamo come…).
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