SMALTIMENTO RIFIUTI: eliminiamo gli imballaggi!
È uno dei problemi maggiori che sta interessando il nostro paese: lo smaltimento dei rifiuti. Ne stiamo producendo sempre di più: 31 milioni di tonnellate lo scorso anno!!! L’emergenza rifiuti in Campania ha fatto emergere quanto di peggiore si potesse dire per risolvere questa grave emergenza. Un coro unanime di giornalisti, carta stampata e trasmissioni televisive sta martellando la popolazione con i termovalorizzatori (ricordiamolo, il termine con cui in Italia si chiamano gli inceneritori, unico caso al mondo… in fondo siamo un paese di poeti, no?). Non capisco perché nessuno parli di raccolta differenziata fatta ad hoc (con la quale si potrebbe riciclare fino all’85% dei rifiuti), degli impianti di riciclaggio (per plastica, vetro, carta, umido, metalli, legno, ecc…), delle discariche fatte secondo le normative (che, una volta ben isolate, dovrebbero così ospitare solo il 15% dei rifiuti che produciamo), del biogas che si potrebbe ottenere (come fonte di energiA rinnovabile). In realtà, tutto questo lo capisco e si tratta esclusivamente di interessi economici: ma così si nascondono alla popolazione i forti rischi alla salute derivanti sia dalle discariche non realizzate secondo normativa (con conseguente inquinamento di terra e falde acquifere) sia dei termovalorizzatori le cui polveri sottilissime (che escono dai camini sfuggendo anche ai più moderni filtri) sono pericolosissime per la salute umana con aumento dei tumori e patologie gravi. Nessuno ne parla: e tanto meno si parla della riduzione dei rifiuti che si può fare a monte, riducendo gli IMBALLAGGI dei prodotti che compriamo. Pensate che delle 31 milioni di tonnellate di rifiuti che produciamo ogni anno, quasi 13 milioni sono rappresentate da imballaggi i quali, tra il 2000 ed il 2006, sono aumentati di ben il 9% (1 milioni di tonnellate), la maggior parte delle quali finisce nelle discariche intasandole. Questo prossimo dato è ancora più inquietante: se il volume medio degli imballaggi contenuti in una borsa della spesa è pari al 5%, questo volume si tramuta poi in un bel 50% dei rifiuti in pattumiera!!! Ecco quindi che dovrebbe essere fatta una drastica riduzione degli imballaggi (assolutamente inutili) dei prodotti che compriamo: ne guadagneremmo sia in termini di protezione ambientale sia in termini economici. Ma, finalmente, qualcosa si sta movendo: il Piemonte è stata la prima regione italiana, nel
Potrebbe essere un’arma in più su cui puntare per convincere gli italiani a comperare sfuso: certo, i punti vendita si devono prima adeguare… E’ comunque vero che negli ultimi anni, ove la raccolta differenziata viene fatta seriamente, gli imballaggi vengono recuperati e riciclati: nel 2006, si è recuperato il 66% delle 561 milioni di tonnellate di acciaio differenziato, il 49% delle 72 milioni di tonnellate di alluminio, il 66% delle 4.470 milioni di tonnellate della carta, il 55% delle 2.852 milioni di tonnellate di legno, il 29% delle 2.090 milioni di tonnellate di plastica e il 59% delle 2.130 milioni di tonnellate di vetro. Pensate, però, alla drastica riduzione di questi milioni di tonnellate di imballaggi eliminandoli alla fonte: quindi, se abitate nei pressi di questi punti vendita approfittatene, potete dare il vostro contributo ambientale con una riduzione dei rifiuti e con un risparmio in termini di materiale prodotto, di acqua consumata, di petrolio utilizzato per la materia prima, ecc… e allo stesso tempo confidiamo nella sensibilità di tutte le catene di distribuzione nel recepire questa nuova formula…
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