venerdì 27 novembre 2009

ECCO I LIBRI IN GIRO PER L’ITALIA!!!

Quanto si legge in Italia? 24 milioni di italiani leggono meno di 3 libri all’anno (pari al 46.2% della popolazione) e di questi 3,2 milioni ne leggono uno al mese: ci sono nel nostro paese circa 2.000 librerie, 609 bookshop di grandi catene, 92 bookshop di piccole catene e 63 multistore, per un fatturato annuo di 3.700 milioni di euro (ricordando che ogni anno escono circa 61.000 titoli, di cui il 7% è dedicato ai ragazzi ed il 10% è dedicato alla scuola).
La prestigiosa casa editoriale italiana Mursia (http://www.mursia.com) ha avuto un’idea alquanto stravagante per far fronte alla crisi del libro in Italia, soprattutto per portare i libri dove altrimenti mai arriverebbero: caricare ben 36.000 volumi (per 3.800 titoli) su quattro tir e portarli in tour in giro per l’Italia, tour che toccherà 24 piazze dove si fermerà per vendere i suoi libri.
L’idea è venuta alla direttrice della casa di distribuzione Mursia, la quale ha pensato che è vero che su internet le vendite dei libri sono in aumento (+22% rispetto allo scorso anno), ma è anche vero che il lettore compra su internet un libro che già cerca, e quindi non sarà certo su internet che potrà essere attratto da un libro sconosciuto. Nelle librerie di catena ci sono quasi esclusivamente libri nuovi, che rimangono mediamente tre mesi sui scaffali; mentre nelle piccole librerie i clienti sono sempre più in calo (-7% rispetto allo scorso anno). Tutto questo ha fatto pensare che il lettore potrebbe essere invogliato da questa nuova idea di trovare dei libri, magari anche sconosciuti, su dei tir vaganti: ecco dunque che Mursia lancia il progetto denominato Passapartù. Al momento i tir sono due, ma diventeranno quattro nel 2010: sono lunghi 9 metri e una volta arrivati sul posto si aprono e diventano uno stand della superficie di 100 metri quadrati, con tanto di saletta conferenze da 30 posti, computer, video e persino angolo cocktail! In ogni mese i tir viaggeranno una settimana e le altre tre saranno stabili nelle piazze: queste piazze sono state scelte con cura e tutti i sindaci ne sono già entusiasti. Ne ha dedicato un articolo Michele Smargiassi sul quotidiano la Repubblica del 24 novembre 2009.
L’idea però non è nuova: già nel 1955 era nata la “Librimobile”, creata da Valentino Bompiani (altro grande editore italiano): era un furgoncino con libreria e salotto e grandi finestre, creato dal designer Enzo Mari. E comunque già mezzo secolo fa erano numerosi i progetti di camioncini vaganti per il nostro paese per andare nei paesi più sperduti per prestare e ritirare libri. E anche ai giorni nostri sono numerose le iniziative: si va dalle bancarelle nei mercatini dei comuni (si tratta di commercio librario ambulante, dove si trovano generalmente libri usati), al bouquiniste (ovvero i chioschi stabili che vendono libri: tanto per non dimenticare, quelli di Parigi sono stati dichiarati patrimonio mondiale culturale dell’Unesco nel 1991…), fino ad arrivare al moving store (ovvero piccoli negozi montati su furgoni e piccoli camion nati per girare nei mercati riunali) e al pop-up-shop (ovvero dei container che viaggiano su ruote e arrivati a destinazione si espandono fino a diventare dei veri e propri stand per la vendita).
C’è grande bisogno di diffondere cultura tra la popolazione: una popolazione, la nostra, ormai arrugginita mentalmente dalla televisione (dove di cultura se ne fa davvero poca, e sempre meno…). L’esempio del grado di cultura del nostro paese lo possiamo trovare nella vendita dei quotidiani: appena il 10% degli italiani acquista giornalmente un quotidiano (e anche qui ci sarebbe da discutere sul tipo di quotidiano, vista la bassezza culturale di alcuni di questi…), quando molti paesi europei arrivano a percentuali del 40-50%! E se consideriamo che il quotidiano più venduto e più letto in Italia è un quotidiano sportivo, beh allora abbiamo detto tutto…

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