L'EDUCAZIONE CIVICA che a scuola non si insegna...- 1° parte
Sono dell'idea anche che nella scuola dovrebbe essere ripristinato l'insegnamento dell'EDUCAZIONE CIVICA: perchè anche con questa si formano gli uomini del domani. Io ho 35 anni e in questi giorni mi è venuto in mano un libro di educazione civica che dobrebbe essere stata materia di insegnamento durante la mia scuola media: il libro si intitola appunto "Educazione civica" ed è stato scritto da Bianca Maria Ribetto (edito da Società Editrice Italiana di Torino nel 1985). Ahimè, il libro è nuovo perchè a suo tempo mai un'ora (durante i 3 anni) è stata dedicata dagli insegnanti della mia scuola media a tale materia: fortunatamente sono qui ora a parlarne nella condizione di persona (che mi reputo) civica, grazie ad un buon insegnamento familiare. Purtroppo tanti ragazzi non hanno ricevuto lo stesso insegnamento e lo testimonia l'inciviltà in cui oggi viviamo.
Per questo, come ho appena cominciato a fare per la Costituzione, voglio pubblicare alcune parti importanti di questo libro perchè possano essere utili e diffuse a tutti, nella speranza he il Ministero dell'Istruzione raccolga l'invito di ripristinare l'insegnamento dell'Educazione Civica a scuola.
PARTE PRIMA - Vivere insieme.
La legge. "Vivere insieme non è facile, perchè spesso gli interessi di alcuni contrastano con gli interessi degli altri e chi è più debole è costretto a subire la volontà di chi è più forte. Proprio per cercare di eliminare questi contrasti nascono le leggi, che stabiliscono ciò che gli uomini possono fare e ciò che non devono fare... Sue funzioni fondamentali sono infatti risolvere i conflitti che possono nascere all'interno di una comunità e proteggere i cittadini dagli abusi e dalle prepotenze dei più forti... Occorre che il potere di fare le leggi e di farle rispettare non sia lasciato a pochi, ma sia dato a tutti coloro che vivono insieme nella stessa società. Occorre cioè che ci sia la democrazia. L'uomo quindi vivendo insieme con gli altri non è completamente libero, ma deve sottostare all'autorità della legge". E' un principio sacrosanto quello della democrazia, che sempre più spesso è calpestato in questi ultimi anni, soprattutto dalla nostra pessima classe politica: le varie leggi ad-personam ne sono la testimonianza e la mancanza di una legge sul conflitto d'interessi ne è la conferma. Questa non può essere democrazia.
Difendere il territorio. "Tutti dobbiamo sentirci impegnati a difendere il territorio in cui viviamo e tutte le cose buone che ci sono sul territorio. Tutti, e quindi anche tu, dobbiamo difendere il prato, il bosco, gli alberi, l'aria, l'acqua, la spiaggia, il mare: sono beni che appartengono a tutti gli uomini e chi li distrugge o li danneggia deruba l'umanità delle sue ricchezze... Anche il singolo cittadino, anche un bambino o un ragazzo come te possono rovinare l'ambiente con gesti che sembrano poco importanti ma fanno molto danno: che getta un fiammifero acceso o una cicca senza curarsi di spegnerli, chi lascia cartacce sulle erbe dei prati, chi abbandona rifiuti sulle spiagge, chi rovina piante, fiori, boschi, danneggia e distrugge beni che appartengono a tutti gli uomini". Purtroppo da anni sta accadendo il contrario: moltissime persone non hanno più rispetto dell'ambiente, senza pensare all'importanza di avere e vivere in un ambiente pulito, all'importanza della raccolta differenziata dei rifiuti, all'importanza della vegetazione.
La distruzione dell'ambiente. "Che gli uomini trasformino il mondo in cui vivono non è un male, se queste trasformazioni tendono a rendere più facile e sicura la loro vita, a creare un ambiente più ospitale e più adatto ai loro bisogni. Ma a volte gli uomini, con l'intenzione di rendere più comoda la loro esistenza (ma più spesso spinti dal desiderio di guadagnare molto denaro) distruggono o avvelenano beni indispensabili alla vita, come l'aria e l'acqua, o sfruttano senza alcuna precauzione le risorse naturali, dimenticando che esse non sono inesauribili". E invece più passa il tempo e più la fame di denaro dell'uomo lo sta portando alla deforestazione spietata, all'urbanizzazione selvaggia, all'abusivismo edilizio, a costruire centrali nucleari, a creare discariche abusive di rifiuti, ad avvelenare l'aria e i fiumi in maniera incredibilmente negativa.
La sicurezza nella strada. "Osservare queste norme è segno di rispetto per gli altri e per se stessi. Soprattutto significa aver capito che quando si vive in comunità bisogna accettare dei limiti alla propria libertà, perchè questi limiti sono necessari alla sicurezza nostra e delle altre persone. Se tu capisci che la strada non è soltanto tua, e che i beni della terra sono di tutti gli uomini e nessuno ha il diritto di sprecarli o guastarli, hai imparato le prime regole necessarie per vivere in comunità". Da far imparare assolutamente a tutti!! Forse la gente imparerebbe a guidare con moderazione, a rispettare i semafori e la precedenza nelle rotatorie, a fermarsi nei pressi dei passaggi pedonali, ad andare in bici nelle piste ciclabili, ecc...
La scuola è una comunità. "La scuola è una comunità perchè è costituita di persone che lavorano e studiano insieme allo scopo di istruire ed educare i più giovani... L'istruzione è un bene fondamentale per ogni uomo, come si può capire se si osserva quanto è facile alle persone più istruite imporre la propria volontà o le proprie opinioni ai meno colti. Avere un minimo di istruzione è indispensabile per trovare lavoro, per prendere decisioni, per affrontare i problemi della vita quotidiana, per far valere le proprie ragioni, per capire ciò che avviene attorno a noi. In sostanza, l'istruzione rende gli uomini più capaci di affrontare la vita e quindi più forti e più liberi. Per queste ragioni la Costituzione, cioè la legge fondamentale del nostro paese, ha voluto garantire a tutti i cittadini un minimo di istruzione... Andare a scuola e istruirsi però non è soltanto un dovere, ma anche un diritto, cioè qualcosa che i cittadini devono avere, in quanto costituisce un bene fondamentale non solo per la società, ma soprattutto per loro stessi". Ricordiamolo al Ministro dell'Istruzione, visti i continui tagli alla scuola pubblica, e magari ricordiamolo al Presidente del Consiglio attuale che puntualmente degrada la scuola pubblica.
Imparare la democrazia. Si parla dei quartieri e delle frazioni delle città. "Questa organizzazione del quartiere o della frazione ha dunque una funzione molto importante: attraverso le assemblee ed i Consigli di circoscrizione, la popolazione può prendere parte personalmente alle decisioni che la riguardano; può difendere l'ambiente in cui vive dai mali provocati dalla crescita disordinata della città e dalla speculazione edilizia; può cercare di migliorare le condizioni di vita del proprio paese, fornendolo dei servizi e delle strutture sociali mancanti. Non solo, ma partecipando alla vita del quartiere le persone escono dal loro isolamento, ed imparano che i loro problemi sono uguali a quelli degli altri, e che unirsi e lavorare tutti assieme è il modo migliore per risolverli. Imparano cioè la democrazia". Questo è proprio il significato di democrazia: partecipare alla vita del nostro paese, perchè il Paese siamo noi, e la collaborazione di tutti lo può rendere migliore.
Partecipare per decidere. "E' molto importante che i cittadini partecipino attivamente alla vita del quartiere e del Comune: la partecipazione e l'interesse attivo della popolazione per i problemi della comunità locale, impediscono che chi ha il potere lo usi a proprio vantaggio". Questo pensiero lo si dobrebbe stampare in grande e portarlo alla Camera e al Senato: dobbiamo capire che la nostra classe politica non può fare quello che vuole, ma quello che vogliamo noi!
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