lunedì 28 marzo 2011

SOAVE: due alluvioni in 4 mesi!! Com'è possibile?

Lo scorso 31 ottobre-1° novembre 2010 alcune zone del Veronese (Soave e Monteforte d'Alpone), del Vicentino (Caldogno e la stessa Vicenza) e del Padovano (Saletto) hanno vissuto una tragica alluvione dovuta allo straripamento in più punti di vari fiumi (Bacchiglione, Tramigna, Alpone, Guà). Mentre altri fiumi si sono pericolosamente avvicinati al punto di rottura. Una replica si è avuta il 24-25 dicembre 2010, con il fiume Fratta molto ingrossato nel Veronese (con alcuni allagamenti nelle campagne) e i fiumi (già protagonisti della precedente alluvione) vicini ad un nuova rottura. Fino ad arrivare al 16-17 marzo 2011, quando il Tramigna è nuovamente esondato a Soave e il Fratta ha allagato ancora una volta alcune porzioni di campagna. Soave centro è così finita drammaticamente due volte sott'acqua in meno di 5 mesi!!!
Ma com'è possibile? Sui giornali locali è uscito recentemente un articolo che riporta un rapporto pluviometrico effettuato dall'ARPAV, il quale testimonia come da circa 20 anni sul Veneto non pioveva così tanto. Il problema sono state, oltre ai tre episodi eccezionalmente perturbati, anche tutte le altre precipitazioni piovose che si sono susseguite (salvo pochi intervalli) tra ottobre 2010 e marzo 2011, unite al fatto che le precipitazioni nevose (complice scirocco) avvenivano a quote molto elevate e, qualora presenti a quote più basse, venivano successivamente disciolte dalle precipitazioni liquide. L'alto Vicentino e la Lessinia (le zone venete più esposte alle correnti umide sciroccali) sono state quelle più colpite dalle precipitazioni: un solo dato su tutti è inquietante, ovvero i 500 mm d'acqua caduti in tre giorni sull'alto Vicentino! tra il 31 ottobre e il 2 novembre 2010!! Quindi bisogna ammettere che si è trattato senza ombra di dubbio di una situazione meteorologia assolutamente eccezionale e duratura.
Proprio tutte queste precipitazioni hanno letteralmente inzuppato il terreno: l'ultima precipitazione del 16-17 marzo 2011 (circa 60 mm d'acqua nell'Est Veronese in 30 ore) ha fatto esondare molti fossati e allagato vasti pezzi di campagna un pò ovunque. Com'è possibile che 60 mm d'acqua mandino in crisi il sistema idrico? Ciò è dovuto proprio al fatto che la terra non riesce più ad assorbire la minima quantità d'acqua, tanto che in alcuni punti le falde acquifere hanno il loro livello alla stessa quota del terreno!!! Incredibile ed impensabile fino a pochi mesi fa...
Questo non deve però far dimenticare che il problema sta a monte, ed anzi deve far meditare ancora di più i vari organi competenti (Comuni, Province, Regione e Consorzi di Bonifica) circa le opere idrauliche necessarie per PREVENIRE. Speriamo sia finalmente la volta buona che si trovino i soldi (e si devono trovare) per fare i BACINI DI LAMINAZIONE lungo i fiumi, per poter far sfogare i fiumi stessi in caso di piena pericolosa. Sono assolutamente necessari ed urgenti. L'ingegnere Umberto Anti del Consorzio di Bonifica Zerpano – Adige – Guà di San Bonifacio (VR), che io avuto il grande piacere di conoscere, aveva già presentato nel lontano 1993 un progetto per un bacino di laminazione sul fiume Chiampo che avrebbe potuto contenere ben 4.000.000 di mc d'acqua, evitando allo stesso Chiampo di scaricare tutta quell'acqua sull'Alpone ed evitando a quest'ultimo di straripare e causare l'alluvione di ottobre-novembre 2010. Il costo dell'opera sarebbe stato di 55 milioni di euro, ma poi tutto si inabissò, e le procedure di valutazione di impatto ambientale del progetto sono state avviate nel 2007...
Non è possibile: qui deve essere dichiarato lo stato d'urgenza, si tratta di opere che devono essere assolutamente eseguite prima che il prossimo anno si ripeta un evento simile (ci dobbiamo rendere conto che fenomeni meteo del genere saranno sempre più probabili). Prima l'incolumità dei cittadini! E intanto arrivano i mesi primaverili, che nella nostra regione (assieme a quelli autunnali) sono i più piovosi...

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