martedì 10 maggio 2011

IL CAMBIAMENTO CLIMATICO SVELATO DALLE CHIOCCIOLE

Ho trovato questa notizia interessante nella sezione Scienze del sito http://www.repubblica.it (articolo a cura di Michele Catanzaro): il cambiamento climatico ha lasciato la sua traccia sul guscio delle chiocciole. In particolare, il colore di una specie chiamata Cepaea nemoralis è cambiato a causa della variazione della temperatura, soprattutto in quelle che vivono nelle zone dunose europee.
Si tratta di una specie di chiocciola che è diffusa in gran parte dell'Europa: in Italia è presente nelle regioni del centro-nord, sino alla Basilicata. Abita una grande varietà di habitat, tra cui boschi, giardini, cespugli, siepi, vegetazione erbosa. Caratteristiche distintive della specie sono la colorazione bruna del peristoma e l'ombelico chiuso: la dimensione della conchiglia di un esemplare adulto è di 20-24 mm. La specie si caratterizza per un elevato polimorfismo della conchiglia sia per quanto riguarda la colorazione che la presenza di bande. Il colore di base della conchiglia può variare dal bianco al giallo, al rosa al nocciola sino al marrone scuro. Le bande possono variare in intensità e colore oltreché in ampiezza e numero e possono talora essere assenti. I differenti pattern morfologici sembrano essere il frutto di modificazioni adattative dovute alla selezione naturale.
Tornando alla scoperta, questa è stata pubblicata pochi giorni fa sulla rivista Plos ONE (http://www.plosone.org). Chi ha fatto questa scoperta? Non degli esperti del settore, ma migliaia di volontari sparsi in tutta Europa (soprattutto ragazzi e bambini) che hanno pazientemente raccolto e catalogato gusci di questa chiocciola: hanno partecipato ad un esperimento chiamato “Evolution Megalab” (http://www.evolutionmegalab.org/it), che è stato lanciato nel 2009 per commemorare l'anniversario di Darwin, ed ora si è arrivati ai tanto attesi risultati. Nel periodo tra aprile ed ottobre 2009 circa 6000 volontari (secondo i promotori dell'esperimento, della britannica Open University) hanno raccolto chiocciole in 3000 località di 15 paesi europei: i volontari hanno classificato gli esemplari di Cepaea nemoralis in base al colore e al numero di strisce, e hanno caricato i dati sul sito del progetto. "Persino bambini di quattro anni hanno dimostrato la capacità di classificare i gusci", spiega Jenny Worthinghton, responsabile del progetto presso la Open University.
I promotori del progetto hanno combinato i dati raccolti con informazione storica tratta dai musei di scienze naturali: in questo modo è stato compilato un archivio con dati di più di mezzo milione di esemplari, vissuti nell'arco dell'ultimo secolo! Giorgio Bertorelle, professore dell'Università di Ferrara e coordinatore del progetto per l'Italia, ha dichiarato: "È uno degli studi evolutivi piú grandi che esistanto".
L'esperimento ha evidenziato che il guscio di questa specie di chiocciola tende ad essere tanto piú chiaro quanto piú si va verso i climi caldi del sud: dove fa caldo, la selezione naturale favorisce gli individui con un guscio che assorbe meno il calore. Inoltre, l'aumento di temperatura verificatosi in Europa nell'ultimo secolo ha cambiato il colore delle chiocciole: infatti, negli ambienti dunosi la popolazione di chiocciole gialle è aumentata a scapito di quelle piú scure. Secondo i coordinatori del progetto, mentre in altri ambienti le chiocciole si possono difendere dall'aumento di temperatura concentrandosi in zone ombreggiate, sulle dune questo è impossibile: per questo la selezione naturale ha favorito le popolazioni chiare rispetto alle scure. Altro dato riscontrato è che in tutti gli ambienti le chiocciole lisce sono diminuite e sono aumentate quelle striate (in particolare, quelle con un'unica striscia) e questo viene spiegato dallo stesso professor Bertorelle col fatto che i principali predatori delle chiocciole, i tordi, sono diminuiti e quindi non c'è piú una necessità imperiosa di mimetizzarsi assumendo colori uniformi.
Le conclusioni del professor Bertorelli (che appoggio pienamente) sono pertanto che l'evoluzione è evidente nella natura e rimane quindi sempre più inspiegabile come può un tale come De Mattei (sostenitore del creazionismo...) continuare a coprire la carica di vicedirettore del CNR (il prestigioso italiano "Centro Nazionale delle Ricerche", http://www.cnr.it). Appoggio anche la nota dolente sollevata dal professore: "Mentre in Inghilterra e Germania le attività extra-curricolari hanno un finanziamento pubblico esplicito, qui gli insegnanti si sono dovuti arrangiare da soli: però il sito web è ancora attivo e speriamo che continuino ad arrivare nuovi dati".

1 commento:

Alfio Giuffrida ha detto...

Molte specie animali sono in via di estinzione, come ad esmpio le Tigri di Sumatra, di cui si parla nel libro "L'anno del Niño" di Alfio Giuffrida, nel quale si racconta un importante e commovente episodio realmente avvenuto nel 1997. queste tigri, di cui sono rimaste solamente 400 esemplari stanno scomparendo per causa dell'uomo o dei cambiamenti climatici?