martedì 4 giugno 2013

Turismo SENZA FRONTIERE: sarebbe ora

Si fa ancora fatica nel nostro Paese a concepire un turismo aperto a tutti, e quando dico tutti significa proprio TUTTI: vedenti e non vederti, sordi e non, con handicap e senza, ecc... Sono ancora troppe le barriere che le persone “diversamente abili” incontrano nell'usufruire il bene pubblico. Prendo spunto da un articolo della brava e sensibile giornalista Antonella Barina intitolato “Turismo senza frontiere: così la cultura è per tutti” pubblicato nella sua rubrica Solidarietà dell'inserto “Il Venerdì” del quotidiano la Repubblica del 1° marzo 2013. Inizia così il suo articolo, triste e reale descrizione dell'attualità: “Il diritto alla cultura – prezioso, imprescindibile – non è sempre così scontato per le persone disabili. Molti luoghi non sono accessibili, ci sono troppi ostacoli percettivi e sensoriali per chi non vede e non sente, mancano ausili e supporti tecnologici. E così leggere, assistere ad uno spettacolo, visitare i luoghi d'arte diventa spesso un'odissea”. Ha perfettamente ragione, purtroppo. In un paese come il nostro poi, così ricco di arte, di storia e di cultura, di cui tutti dovrebbero fruire. Ma mi rincuorano alcune iniziative (anche se ancora troppo poche) che si stanno muovendo in Italia a tal proposito, indicate dalla giornalista nel suo articolo. Eccone alcune. 
L'Unione Italiana dei Ciechi e degli ipovedenti (http://www.uiciechi.it), in collaborazione con il Dipartimento per la Gioventù della Presidenza del Consiglio, ha avviato un progetto che consente a 500 disabili visibili di tutta Italia (con età compresa tra 15 e 35 anni) di visitare i principali musei e siti culturali di Toscana, Lazio e Campania: questo grazie a delle guide specializzate che raccontano il luogo, statue e plastici da esplorare col tatto, musiche e profumi che offrono esperienze multi-sensoriali.
L'Ente Nazionale Sordi (http://www.ens.it), in collaborazione con Italia Nostra (http://www.italianostra.org/), ha organizzato il progetto “Siracusa e Noto anche nella lingua dei segni”, con una serie di visite a chiese, monumenti e percorsi naturalistici per chi non sente, il tutto garantito da Village of All (una società che certifica l'accessibilità dei luoghi che si visitano). 
La Fondazione Carlo Molo onlus (http://www.fondazionecarlomolo.it/) si rivolge alle persone afasiche (ovvero coloro che in seguito a lesioni cerebrali soffrono di disturbi al linguaggio ma non della capacità di pensiero) e, assieme al Museo del Cinema di Torino (http://www.museocinema.it/), propone dei percorsi itinerari scelti dagli stessi afasici che puntano sugli spunti emotivi anziché sulle parole. 
Infine un progetto che è in dirittura di arrivo: quello per il Foro Romano e il Palatino della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Roma (http://archeoroma.beniculturali.it/), che sta allestendo un percorso per disabili in carrozzina, con ascensore, rampa, strada pavimentata che scorre parallela alla via Sacra, tra i resti storici. Dovrebbe essere pronto per questo mese di giugno. 
Spero vivamente che ci siano altre iniziative del genere in giro per il paese, che vi prego di segnalare qui, in modo da diffondere il messaggio a più persone possibili: in ogni caso rivolgo il mio personale appello a tutte le istituzioni (enti di vario tipo, Comuni, Province, Regioni, Soprintendenze, musei, ecc...) affinché si impegnino a realizzare progetti del genere. Siamo tutti UGUALI!

Nessun commento: