giovedì 31 ottobre 2013

Caccia ai libri della Biblioteca dei Girolamini

La biblioteca de Girolamini (biblioteca statale oratoriana del monumento nazionale dei Girolamini) è un'istituzione culturale statale della città di Napoli. Dotata di un'importantissima raccolta libraria, nonché di un importantissimo archivio musicale operistico, la biblioteca, essendo stata aperta al pubblico nel 1586, è la più antica di Napoli e seconda in Italia dopo quella Malatestiana di Cesena. La biblioteca è specializzata in filosofia, teologia cristiana, chiesa cristiana in Europa, storia della Chiesa, musica sacra e storia d'Europa: custodisce circa 159.700 titoli, prevalentemente antichi, tra cui 120 incunaboli, 5.000 cinquecentine, numerosi manoscritti, di cui circa 6.500 riguardanti composizioni e opere musicali dal XVI al XIX secolo. Fonte http://it.wikipedia.org/wiki/Biblioteca_dei_Girolamini
Ricorderete della vicenda giudiziaria del direttore della biblioteca Massimo De Caro: alcune indagini hanno portato al ritrovamento, in provincia di Verona, di un deposito contenente 240 volumi trafugati dalla biblioteca napoletana. Le indagini acquisiscono le prove che molti altri volumi hanno già preso la strada della vendita all'estero, compresi i nomi di alcuni acquirenti residenti in Inghilterra, Giappone e Stati Unit: per questi ultimi, sono state avviate le procedure di recupero del materiale venduto illegalmente. Le indagini portano all'arresto del direttore De Caro, del conservatore della biblioteca padre Sandro Marsano e a indagini nei confronti del senatore Marcello Dell'Utri e della sua collaboratrice Maria Grazia Cerone. Il 15 marzo 2013 Massimo De Caro viene condannato, con rito abbreviato, alla pena detentiva di sette anni e all'interdizione perpetua dai pubblici uffici. 
Proprio in merito al recupero del materiale venduto illegalmente, ho trovato un articolo di Claudio Pappaianni e di Luca Piana intitolato “Caccia al libro” pubblicato sul settimanale d'informazione L'Espresso del 31 ottobre 2013: lo scorso mese di maggio, su segnalazione partita da una casa d'aste di Londra, i Carabinieri del reparto che si occupa di tutelare il patrimonio artistico nazionale sono riusciti a bloccare la vendita di alcuni libri (che avevano il sigillo della biblioteca dei Girolamini) nella libreria Zisska & Schauer di Monaco di Baviera, dove sono stati rilevati ben 543 libri provenienti non solo da quella di Napoli ma anche da altre biblioteche italiane. E così è partita la caccia al libro rubato (ricordiamo che si tratta di libri del valore inestimabile dei secoli scorsi, tra cui “Utopia” di Thomas More del 1518!!): la caccia proseguirà con pedinamenti, intercettazioni, segnalazioni alle associazioni di librai, rogatorie all'estero, analisi dei bonifici verso i paradisi fiscali, ricerche col georadar per scandagliare i nascondigli. Ad oggi sono stati recuperati ben 2.700 volumi trafugati dalla biblioteca napoletana, ma non si sa quanti ne siano stati rubati: alcune stime parlano di 4.000 volumi ma non c'è nessuna certezza. Come hanno sostenuto i pm di Napoli, quello compiuto da De Caro è uno spettacolare assassinio che ha provocato una ferita insanabile al patrimonio culturale italiano (Massimo De Caro fu anche consigliere dell'allora Ministro dei Beni Culturali Giancarlo Galan...). Ma l'azione assassina compiuta da De Caro non è stato solo aver rubato libri preziosissimi per averli venduti al mercato estero, ma anche aver distrutto i preziosi archivi utilizzati per la catalogazione dei libri, in modo da rendere impossibile ricostruire con certezza quanti e quali libri sono stati rubati!! INCREDIBILE!!! Giustamente i tecnici del Ministero dei Beni Culturali hanno affermato che “la biblioteca offre il drammatico spettacolo della devastazione di un bene dell'umanità, distrutto nel suo complesso”, ed entrando nella biblioteca napoletana hanno provato la stessa angoscia vissuta di fronte alle immagini della Biblioteca di Sarajevo distrutta dalle bombe o di quella di Lovanio in Belgio distrutta dai nazisti nel 1941. 
Non sarà facile recuperare questi libri: alcuni sono andati sicuramente perduti per sempre, mentre per altri ci vorranno anni. Non è dato sapere cosa si scateni nella testa di persone ignobili come il De Caro che si permettono di privare di elementi così importanti il patrimonio italiano che da tutti è conosciuto come il più grande patrimonio storico-artistico-culturale del mondo. Un vero delitto.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Non siate sicuri che quanto affermato dai consulenti della procura sia la verità! Ricordo che sono dipendenti del vero responsabile del disastro dei Girolamini.
: il Mibac. Sbaglio o si chiama conflitto di interesse!!! Seguiamo il processo per rito ordinario che comincia in questi giorni a Napoli e ne sentiremo delle belle!!!!