martedì 19 novembre 2013

Musica: storie di VINILE e di ROLAND

Due notizie mi sono saltate tra le mani in questi giorni, una positiva relativa al vinile ed una negativa relativa agli strumenti musicali della Roland. 
Cominciamo da quella positiva, che riguarda il vinile (http://it.wikipedia.org/wiki/Disco_in_vinile): ho trovato un articoletto di Riccardo Lenzi sul settimanale “L'Espresso” del 14 novembre 2013 relativo a Giulio Cesare Ricci (http://www.fone.it/giuliocesarericci.php) che quest'anno festeggia i 30 anni dalla fondazione della sua casa discografica Fonè (http://www.fone.it/). Lui stesso dice: “Il mio sogno è sempre stato quello di incidere il suono del silenzio e nel silenzio trovare il respiro della vita”. Il catalogo della sua casa discografica (tutti dischi in vinile!) è distribuito in Italia e in altri 25 Paesi del pianeta con un repertorio davvero vario ed incredibile, e il suo è il repertorio italiano maggiormente presente nei mercati internazionali. In tutto questo ha cercato di mantenere in vita il caro vecchio vinile migliorandone ulteriormente la qualità del suono, utilizzando apparecchiature ad alta definizione (per la registrazione utilizza master analogici), e per questo ad oggi il vinile è il contenitore che dà maggiore emozione. Come si legge nel suo sito, dopo le pressanti richieste del mercato degli appassionati e dopo una lunga serie di ricerche per assicurare il miglior supporto possibile (il vinile vergine da 180/200 grammi), Fonè rende ora disponibile i suoi titoli più prestigiosi nel formato LP, in forte opposizione alle tendenze attuali del mercato multinazionale, tendente ad offrire un prodotto sempre più omogeneizzato e privo di contenuti. La realizzazione è della massima qualità ed è dedicata a chi sa apprezzare la ricerca della perfezione nel campo della riproduzione sonora, ai collezionisti, al vero conoscitore ed esperto di cose belle. Ricci è anche Presidente della fondazione dell'Istituto Mascagni (Istituto superiore di studi musicali, alta formazione artistica e musicale, con sede a Livorno, http://www.istitutomascagni.it/): ha accettato la carica per la sua volontà di partecipare alla riforma delle università della musica. Come coordinatore nazionale, ha cominciato a sensibilizzare sul tema i Parlamentari, per poter arrivare alla statalizzazione dei 20 istituti del genere sparsi per l'Italia e al loro riordino qualitativo. 
La notizia negativa riguarda invece lo stabilimento di strumenti musicali della Roland: apprendo infatti da un articolo di Lucio Cillis pubblicato sul quotidiano la Repubblica del 16 novembre 2013 che i giapponesi hanno deciso la chiusura dello stabilimento Roland presente in Italia, precisamente ad Acquaviva Picena (Marche. Lo stabilimento viene messo in liquidazione, mentre continueranno ad essere operativi tutti i siti italiani che si occupano di commercio e distribuzione dei prodotti. 150 persone saranno lasciate a casa dallo stabilimento che produce fisarmoniche elettroniche (in questo siamo all'avanguardia nel mondo) oltre che organi e tastiere: sarebbero 600 le persone a rischio disoccupazione con l'indotto. Lo stabilimento fu aperto 38 anni fa e divenne subito all'avanguardia, facendo conoscere l'Italia in tutto il mondo per i suoi prodotti. I conti dello stabilimento non sarebbero in rosso, ma i giapponesi dicono che è arrivato il momento di delocalizzare verso aree ove il costo del lavoro è inferiore (come Indonesia e Cina). 
Quindi da un lato la tradizione del vinile che rimane forte e ch si fa notare in un mercato ove troppo spesso si sta più attenti alla quantità che alla qualità; ma dall'altro lato la notizia grave che se ne va un altro tassello di economia e storia del nostro Paese. E qui i governi italiani degli ultimi decenni hanno gravissime responsabilità.

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