martedì 19 novembre 2013

ITALIA: ancora nessun programma per le scorie nucleari

Ci sono 4 centrali nucleari in Italia, tutte chiuse: la centrale elettronucleare Enrico Fermi di Trino (VC) è un impianto dismesso avente un unico reattore da 260 MW di potenza elettrica netta, a uranio a medio arricchimento (circa il 4,5%), moderato ad acqua leggera e raffreddato secondo lo schema ad acqua pressurizzata (http://it.wikipedia.org/wiki/Centrale_elettronucleare_Enrico_Fermi); la centrale elettronucleare Caorso è una centrale elettronucleare situata nel comune di Caorso (PC) avente un unico reattore da 860 MW di potenza elettrica netta, a uranio leggermente arricchito, moderato ad acqua leggera e raffreddato secondo lo schema ad acqua bollente di generazione BWR4 (http://it.wikipedia.org/wiki/Centrale_elettronucleare_Caorso); la centrale elettronucleare Garigliano è una centrale elettronucleare situata nel comune di Sessa Aurunca (CE) avente un unico reattore da 160 MW di potenza elettrica netta, a uranio leggermente arricchito, moderato ad acqua leggera e raffreddato secondo lo schema BWR 1 (http://it.wikipedia.org/wiki/Centrale_elettronucleare_Garigliano); la centrale elettronucleare Latina è una centrale elettronucleare situata nella frazione di Borgo Sabotino del comune di Latina avente un unico reattore da 220 MW di potenza elettrica lordi e 200 MW netti, a uranio naturale, moderato a grafite e raffreddato con anidride carbonica (http://it.wikipedia.org/wiki/Centrale_elettronucleare_Latina). Ricordo che lo sfruttamento dell'energia nucleare in Italia ha avuto luogo tra il 1963 e il 1990: le quattro centrali nucleari italiane sono state chiuse per raggiunti limiti d'età, o a seguito dei referendum del 1987. Fonte http://it.wikipedia.org/wiki/Energia_nucleare_in_Italia
Ora c'è il problema dello smaltimento delle scorie nucleari: beh, non proprio da ora, ma dal 1987... E ad agosto 2015 scade il termine, imposto dall'Unione Europea, per presentare il programma per indicare il sito di stoccaggio delle scorie di queste centrali nonché i 5 centri di ricerca nucleare nel nostro Paese. Oggi però la preoccupazione è alta perchè il tempo passa e c'è il rischio di arrivare all'agosto 2015 senza un programma, rischiando la sanzione (l'iter prevede infatti tempi di 30 mesi...), in quanto ad oggi nulla è stato fatto dallo Stato. Quindi, oltre al danno, la beffa! Anche perchè c'è il rischio di pagare affitti esorbitanti ad altri Paesi dotati di depositi appositi! Preoccupazione lanciata anche da Natascia Ronchetti sull'inserto “Il Venerdì” del quotidiano la Repubblica del 15 novembre 2013. Come stanno al momento le cose? Tutto è in mano alla società di Stato Sogin (responsabile della bonifica ambientale dei siti nucleari italiani e della gestione dei rifiuti radioattivi compresi quelli prodotti dalle attività industriali, di ricerca e di medicina nucleare, per garantire la sicurezza degli italiani, salvaguardare l'ambiente e tutelare le generazioni future: ha il compito di localizzare, realizzare e gestire il Parco Tecnologico e il Deposito Nazionale; http://www.sogin.it/), che a sua volta attende le decisioni dell'ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, http://www.isprambiente.gov.it/it). Per costruire poi l'impianto per stoccare le barre dei reattori riprocessate (90.000 metri cubi di scorie, comprese quelle di origine biomedicale e industriale) ci vogliono almeno ulteriori 5 anni... 
Senza dimenticare che entro 6 anni, come da accordi, l'Italia dovrà riportare in patria le barre dei reattori che si stanno riprocessando in Francia: siamo così sicuri che tra 6 anni tutto sarà pronto? Ho i brividi solo a pensarci!

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