martedì 19 novembre 2013

“Un anno ad arte” da record a Firenze!

"Un anno ad arte" (http://www.unannoadarte.it/) è un programma di esposizioni temporanee che ogni anno hanno luogo nei musei più illustri del Polo Museale fiorentino (http://www.polomuseale.firenze.it/), che inizia in primavera e si conclude solitamente a fine anno. Come si può leggere nel sito del programma, questo enorme impegno corrisponde, da parte di tutti i direttori e i collaboratori coinvolti, alla volontà di integrare e rinnovare la già straordinaria offerta dei musei d’arte di Firenze, anche per contrastare gli effetti della crisi economica che mostra di incidere sulle scelte dei potenziali visitatori, sottoponendo l’affluenza a sensibili fluttuazioni. 
"Un anno ad arte" 2013 è iniziata lo scorso 5 marzo alla Galleria degli Uffizi, con Norma e capriccio. Spagnoli in Italia agli esordi della maniera moderna (dedicata all’intenso scambio artistico fra grandi pittori e scultori spagnoli e artisti fiorentini e italiani del Rinascimento inoltrato); è proseguita presso il Museo degli Argenti dove fino al 23 giugno si è tenuta Lusso ed eleganza. La porcellana francese a corte e la manifattura Ginori (1800 - 1830), dedicata al primo trentennio di attività della manifattura Ginori di Doccia; poi è toccato alla mostra Nello splendore mediceo. Papa Leone X e Firenze, fino al 6 ottobre presso il Museo delle Cappelle Medicee per ricordare l’incoronazione del primo pontefice di casa Medici, Giovanni figlio di Lorenzo il Magnifico, ripercorrendo le sue iniziative e i suoi lasciti in campo artistico per la città natale e i luoghi della famiglia; si è passati per la Galleria dell’Accademia con la mostra Dal Giglio al David. Arte civica a firenze fra medioevo e rinascimento (che si terrà fino all'8 dicembre) che presenta opere d’arte che fin dal Trecento furono destinate ad arricchire i palazzi pubblici di Firenze, che ospitavano le magistrature amministrative, le antiche corporazioni o “Arti”, nonché gli uffici preposti alla cura della cerchia muraria; nella Galleria Palatina a Palazzo Pitti si è tenuta Il sogno nel Rinascimento dove per la prima volta si è proposto al pubblico lo sfaccettato tema del sogno, che ebbe un rilievo particolare nella mitologia antica e nella cultura del Rinascimento; fino al 3 novembre si è tenuta alla Galleria degli Uffizi Il Gran Principe. Ferdinando de’ Medici (1663-1713) collezionista e mecenate dedicata al principe ereditario che non salì mai al trono ma che espresse ad alto livello il mecenatismo tipico della famiglia, dimostrando per le forme creative del Barocco viva curiosità e gusto raffinato; al Museo degli Argenti la mostra Diafane passioni. Avori barocchi dalle corti europee con oggetti fiabeschi, magnificamente lavorati da artefici specialmente d’Oltralpe, che sublima il materiale di origine animale in un elemento di artificiosa perfezione; infine, si tiene fino al prossimo 6 gennaio nel Museo di San Marco la mostra Mattia Corvino e Firenze. Arte e umanesimo alla corte del re di Ungheria incentrata sulla straordinaria stagione dell’Umanesimo quattrocentesco alla corte di Buda e sulla potente personalità del re Mattia Corvino, mecenate e bibliofilo appassionato, che si riforniva di codici miniati a Firenze e contava sull’amicizia di Lorenzo il Magnifico. 
In tutto questo a colpire sono i numeri: fino al 31 ottobre ben 797.376 visitatori per la sola mostra "Il Gran Principe. Ferdinando de’ Medici (1663-1713) collezionista e mecenate" presso la Galleria degli Uffizi, ma il totale dei visitatori delle 8 mostre è stato addirittura finora di oltre 3.000.000!!! Spiega la soprintendente Cristina Acidini in un articolo di Paolo Russo sul quotidiano la Repubblica del 16 novembre 2013: “Aver completato un programma così imponente, in controtendenza sulla contrazione delle attività culturali, dà grande soddisfazione. Il collegamento fra musei, con la loro tendenza positiva degli ingressi, e mostre è quello che le rende possibili, generando studi, conoscenze e posti di lavoro qualificatissimi, altrimenti in sofferenza: storici d'arte, scienziati, restauratori, fotografi, editori, allestitori, trasportatori, fino a tutto l'indotto di turismo e terziario”
Basterebbe questo per far capire allo Stato l'importanza del patrimonio storico-culturale del nostro paese, soprattutto in chiave economica. Ma, ahimè, così non succede, visto che anche per queste mostre i finanziamenti non provengono dallo Stato ma da partner privati e sponsor (finanziamenti tra l'altro sempre più ridotti) e dall'investimento del concessionario dei servizi, che poi viene recuperato maggiorando il costo dei biglietti d'ingresso...

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